Le famiglie italiane tartassate, cresce il macigno fiscale

L’Ocse, nel report “Taxing Wages”accende i riflettori sull’ Italia, e fotografa un Paese schiacciato sotto il peso delle tasse sui salari che arrivano al 47,9 per cento, ed emerge un quadro allarmante; le tasse sulla busta paga sono in rialzo mentre il cuneo fiscale è salito tra il 2017 e il 2018 dal 47,7 per cento al 47,9 per cento, 12 punti superiore alla media Ocse che invece si attesta al 36,1 per cento, quota che colloca il nostro paese al terzo posto nell’area, dietro a Belgio e Germania, la classifica complessiva, dei tassi di carico fiscale sui salari di lavoratori single senza figli a carico vede al primo posto il Belgio (52,7%), seguito da Germania (49,5%), Italia (47,9%), Francia (47,6%) e Austria (47,6%).

A questa pressione fiscale si aggiunge l’inganno secondo cui i pensionamenti di quota 100 avrebbero favorito l’occupazione giovanile, niente di più falso con il Paese in recessione non si innesca alcun automatismo che garantisca il mantenimento dei posti di lavoro.

L’occupazione si crea destinando ingenti risorse a una riduzione duratura del cuneo fiscale, soprattutto per chi assume i giovani disoccupati, non ai prepensionamenti, al reddito di cittadinanza e ai navigator”, l’Italia fa i conti con un peso fiscale che di fatto uccide il potere di acquisto e che contrae i consumi: la causa principale della crescista che stenta a partire.

I Paesi con il prelievo più basso in assoluto sono il Cile (7%), seguito da Nuova Zelanda (18,4%) e Messico (19,7%) nel caso del lavoratore single e la Nuova Zelanda (1,9%), davanti a Cile (7%) e Svizzera (9,8%) per la famiglia monoreddito con due figli.

Il cuneo fiscale in Italia si compone da un 16,7% di imposta sui redditi, 7,2% di contributi a carico del lavoratore e di un 24% di contributi a carico del datore di lavoro, quarta percentuale più alta dell’Ocse, alle spalle di Francia (26,5%), Repubblica Ceca (25,4%) ed Estonia (25,3%).

Il costo totale del lavoro in Italia risulta pari a 59.600 dollari a parità di potere d’acquisto, il 18esimo sui 36 Paesi Ocse dove la media è di 53.800 dollari, superiore a quello degli Usa (59.500 dollari), ma inferiore alla Svizzera, prima con 82.200 dollari, davanti a Germania (80.300 dlr) e Belgio (79.300). La Francia è ottava con 70.100 dollari, davanti a Svezia e Irlanda e il Regno Unito (cuneo fiscale al 30,9%) 13esimo con 63.300 dollari. Ultimo il Messico con 14.600
Alfredo Magnifico

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