Il mancato passaggio di livello non integra lo straining

La Cassazione con la sentenza n. 12518 del 12.05.2025, afferma che la decisione dell’Ente datore di lavoro di mettere a concorso un passaggio di livello, piuttosto che assegnarlo ad un proprio dipendente avente i titoli per ricoprire la superiore qualifica, non integra una ipotesi di straining.(danno da stress), nei confronti di quest’ultimo. 

Il fatto prende le mosse dal ricorso depositato da un pubblico dipendente al fine di ottenere il risarcimento del danno da straining.

Secondo il dipendente, tale diritto derivava dalla condotta del datore di lavoro, il quale lo avrebbe illegittimamente privato della qualifica superiore preferendo mettere a concorso il relativo posto.

La Corte d’Appello aveva rigettato il ricorso del lavoratore ritenendo non sussistente un comportamento stressogeno, coscientemente posto in essere dall’Ente, nei confronti del ricorrente.

La Suprema Corte di Cassazione , investita della controversia, ha rilevato che;  la circostanza per cui il lavoratore si senta penalizzato dall’esercizio di una propria facoltà da parte del datore di lavoro, non è idonea ad integrare il danno da straining, ed ha chiarito che integrano fattispecie di straining quei comportamenti stressogeni attuati scientemente nei confronti di un dipendente e ciò anche laddove manchi una pluralità di azioni vessatorie o anche qualora il datore di lavoro, seppur colposamente, alimenti un ambiente stressogeno e dannoso per la salute dei lavoratori.

La Cassazione, confermando quanto stabilito dalla Corte d’Appello, rileva preliminarmente che si integra lo straining quando vi sono comportamenti stressogeni scientemente attuati nei confronti di un dipendente, ciò, prosegue la sentenza, anche laddove manchi la pluralità delle azioni vessatorie o esse siano limitate nel numero o nell’ipotesi in cui il datore di lavoro consenta, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori.

Secondo i Giudici di Cassazione, detta fattispecie non può ritenersi integrata qualora un lavoratore si senta penalizzato dall’esercizio di una propria prerogativa da parte del datore di lavoro.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso del pubblico dipendente, confermando la non debenza del richiesto risarcimento.

Alfredo Magnifico

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