ATM Molise: La tredicesima 2025 non arriva, una storia che si ripete da anni

Anche quest’anno, per i lavoratori dell’ATM, dicembre non significa tredicesima. Significa attesa,
incertezza e rabbia. Una situazione che si trascina da troppo tempo e che, nonostante segnalazioni,
proteste e tavoli istituzionali, continua a ripetersi senza una soluzione definitiva. I lavoratori sono costretti
ad affrontare le festività natalizie senza una parte fondamentale della retribuzione, e noi sindacati siamo
costretti, ancora una volta, a denunciare una criticità ormai strutturale.
È un dato incontrovertibile: sin dalla nascita dell’ATM, nel 2011, i dipendenti non hanno mai percepito la
tredicesima nei tempi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di categoria. Ogni dicembre si ripresenta
lo stesso copione, con pagamenti che dovrebbero essere automatici e garantiti e che invece arrivano —
quando arrivano — in ritardo.
Negli anni le organizzazioni sindacali hanno più volte chiesto l’intervento delle istituzioni, arrivando anche
a presìdi davanti alle Prefetture e a incontri urgenti per individuare soluzioni immediate. Ma troppo
spesso si è trattato di interventi tampone: si gestisce l’emergenza del momento, senza affrontare davvero
le cause profonde del problema.
Il risultato è che, puntualmente, tornano gli stessi effetti: scadenze contrattuali superate, totale
incertezza sui tempi, e famiglie lasciate senza una risorsa economica essenziale proprio nel periodo più
delicato dell’anno.
Va ricordato con chiarezza: la tredicesima mensilità non è un favore, né un “premio”, né un extra. È
retribuzione dovuta, prevista dai contratti nazionali, e il suo mancato pagamento nei tempi stabiliti
produce conseguenze pesanti e concrete sulla vita dei lavoratori.
E non si provi a normalizzare il ritardo dietro generiche difficoltà finanziarie. Quando un problema si
ripete con questa regolarità per anni, non è più un episodio: è un sistema che non funziona. Serve un
cambio di passo, non l’ennesima gestione “a emergenza”.
Fra l’altro, nel caso specifico, non ci sono scusanti che tengano: oltre al più che generoso contributo della
Regione, le risorse economiche risultano già incassate dall’ATM, perché la retribuzione aggiuntiva è
compresa nei ratei mensili con cui la Regione corrisponde i pagamenti alla società. Per questo, ogni
ulteriore ritardo è ancora più ingiustificabile e inaccettabile.

I lavoratori e le organizzazioni sindacali chiedono certezze, non soluzioni temporanee. La questione della
tredicesima non può più essere trattata come un’emergenza ciclica: è un nodo strutturale del trasporto
pubblico locale molisano e come tale va risolto.
Senza un intervento risolutivo, anche il prossimo anno saremo di nuovo qui a raccontare la stessa storia:
attese, promesse, rinvii. E una tredicesima che, da troppi anni, non arriva quando dovrebbe.
È anche per questo — e per i tanti altri problemi irrisolti che continuano a pesare su lavoratori e servizio
pubblico — che è stato proclamato lo sciopero politico regionale per il prossimo 16 gennaio 2026. Uno
sciopero necessario per chiedere rispetto, regole certe, trasparenza e responsabilità: verso chi ogni
giorno garantisce il trasporto pubblico e verso l’intera comunità molisana.

FAISA – CISAL
Emilio Santangelo

FILT – CGIL
Aurelio Di Eugenio

FIT – CISL
Simone Vitagliano

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