TFA sostegno X ciclo: 360 i posti disponibili in Molise

Prove preselettive dal 15 al 18 luglio. I docenti con 3 anni di servizio esonerati dal test preselettivo

ll Ministero dell’Università e Ricerca ha pubblicato il Decreto Ministeriale n. 436 del 26 giugno 2025 che dà avvio al X ciclo di specializzazione per il sostegno didattico.

I posti disponibili sono 35.784 in totale. Nel ciclo precedente i posti a bando sono stati 32.317.

Per il Molise  il DM 436 prevede 360 posti disponibili, lo stesso numero complessivo previsto per il IX ciclo, ma con la differenza che non sono previsti posti per la scuola dell’Infanzia mentre aumentano di 20 i posti disponibili per la scuola primaria.

Questi i posti attribuiti all’ateneo molisano:

INFANZIA PRIMARIA I GRADO II GRADO TOT
0 100 120 140 360

Il corso sarà organizzato dall’Unimol, previa emanazione di un apposito bando che sarà a breve pubblicato sul sito dell’ateneo.

Per accedere ai percorsi, ai candidati è chiesto di superare il test di accesso, una o più prove scritte e una prova orale. Gli aspetti organizzativi e didattici saranno disciplinati dagli stessi atenei.

Sono ammessi direttamente alle prove scritte i candidati con almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno nei 10 anni precedenti, il servizio deve essere stato svolto sullo stesso grado di scuola per cui i docenti hanno fatto la domanda di iscrizione al percorso.

Ecco in dettaglio, il calendario delle prove:

·         mattina del 16 luglio 2025: prove scuola primaria;

·         mattina del 17 luglio: 2025 prove scuola secondaria I grado; 

·         mattina del 18 luglio: 2025 prove scuola secondaria II grado. 

Gli atenei dovranno concludere i percorsi di specializzazione entro il 30 giugno 2026.

Va evidenziato che le farraginose politiche sul reclutamento hanno portato alla mancata stabilizzazione dell’organico di sostegno, che spesso viene concesso solo in “deroga”: sui 1.466 posti di sostegno attivati complessivamente in Molise nell’a.s 2024/25 oltre 650 sono in deroga, e ciò determina una percentuale di precarietà che supera il 40%.

Per garantire la continuità didattica e un modello di scuola inclusiva non servono soluzioni estemporanee e sbagliate come la conferma dei docenti precari su richiesta della famiglia, ma occorrerebbe l’assunzione a tempo indeterminato dei docenti precari specializzati e l’ampliamento progressivo dell’organico di diritto tramite la stabilizzazione delle cattedre in deroga.

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