Suicidio giovanissimo carabiniere. Di Giacomo (S.PP.), in cinque anni 275 tra agenti penitenziari, poliziotti, carabinieri, finanzieri si sono tolti la vita, una “strage silenziosa”

“Il suicidio del giovanissimo carabiniere di Campobasso, che ha sconvolto profondamente la
nostra comunità, testimonia che l’alto numero di suicidi che si registrano da tempo tra gli
appartenenti alle forze dell’ordine (tutti i Corpi), compreso il personale penitenziario, ha
raggiunto livelli allarmanti. Gli unici dati ufficiali di fonte del Ministero dell’Interno – in 5
anni si sono tolti la vita 275 tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti penitenziari – con una
media di un suicidio a settimana sono parziali perché non tengono conto dei decessi
classificati per altre cause e quelli avvenuti dopo il pensionamento. Solo nel 2024 i suicidi
sono stati 26 di cui 4 agenti penitenziari”. A sostenerlo è il segretario generale S.PP. Aldo Di
Giacomo che aggiunge: “oltre ai suicidi, negli ultimi due anni abbiamo avuto 41 poliziotti
penitenziari che sono morti di malore improvviso, con un aumento del 200% rispetto alla
media degli anni pre-pandemia; anche se non esiste una statistica interna o dell’Istat , questi
dati ci preoccupano molto come allarmano le famiglie del personale, mentre circa il 30% dei
suicidi non viene reso noto, per il volere delle famiglie a mantenere privata la tragedia”. Il
segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria sottolinea che “il suicidio è così
diffuso tra gli appartenenti a tutte le forze dell’ordine e il numero di agenti di polizia morti
per suicidio è più del triplo rispetto a quelli feriti a morte nell’esercizio delle loro funzioni di
contrasto alla criminalità. E tra le molteplici cause, emerge proprio lo stress intenso cui le
forze dell’ordine sono esposte quotidianamente, specie nelle carceri dove il personale in
questi primi quattro mesi e mezzo ha subito 1500 aggressioni. Anche le malattie professionali
correlate allo stress lavorativo sono in aumento del 120%. Sulla prevenzione della salute sul
posto di lavoro e per il supporto psicologico non si fa nulla. In Italia abbiamo delle grandi
difficoltà, primo fra tutte non si indaga sui suicidi tra le forze dell’ordine. Noi abbiamo da
tempo chiesto di avere chiarezza su queste morti, perché è giusto che venga data una
risposta in tempi rapidi. È una situazione intollerabile che – dice Di Giacomo – ci angoscia
profondamente con il pensiero rivolto alle famiglie dei nostri colleghi”.

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