Sciopero autisti Seac. La Filt Cgil replica al legale rappresentante della società Potena

Abbiamo appreso quanto dichiarato agli organi di stampa dal dott. Potena, legale rappresentante della SEAC, in merito allo sciopero degli autisti dipendenti di quell’azienda (che ha visto un’adesione decisamente superiore a quella riferita alla stampa in quanto la percentuale deve essere calcolata al netto dei turni che rientrano nelle fasce orarie garantite per legge). Solo con la finalità di chiarire la posizione delle OOSS e dei lavoratori , senza con ciò voler alimentare inutili e sterili polemiche, intendiamo puntualizzare che la disdetta del contratto aziendale e il mancato confronto con le OOSS non attiene al solo aumento delle ore settimanali lavorate.
Per vero quest’aspetto rappresenta solo il riscontro di un problema ben più ampio che incide sulle risorse umane presenti attualmente nell’organico della SEAC e legittima la preoccupazione di riduzione dell’organico medesimo; preoccupazione che, purtroppo, non può dirsi scemata in conseguenza delle dichiarazioni del dott. Potena e che potrebbe venire meno solo se quest’ultimo decidesse, nell’ambito di regole negoziali ben precise, di assumere come obbligo il mantenimento del numero dei dipendenti attuali, a prescindere da possibili cessazioni dal servizio anche non riconducibili a licenziamento. Se infatti, accertato il numero dei dipendenti, prescindendo da eventuali e diverse cessazioni, fosse garantito il subentro conseguente di altro personale, così mantenendo inalterato l’organico, le dichiarazioni del dott. Potena assumerebbero ben altro significato. Senza considerare le decurtazioni stipendiali che da ieri il personale sta subendo e che strategicamente l’azienda omette di riferire alla stampa, ci sorprende e ci rammarica poi che l’azienda ritenga soddisfatte le relazioni sindacali solo attraverso l’indicazione formale del “calendario” degli incontri avuti sino ad oggi senza alcuna valutazione del tenore e del contenuto degli stessi incontri. Infatti, se si fosse spinto a tanto avrebbe dovuto evidenziarne l’inutilità, atteso che ogni istanza avanzata è stata “declinata” dall’Azienda con un atteggiamento ostentatamente irriverente.
Per le OO.SS. Giorgio Simonetti

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