La chiusura del passaggio a livello della linea ferroviaria Boscoredole-Carpinone crea gravi disagi agli imprenditori agricoli e zootecnici

Venire incontro alle esigenze delle aziende agricole garantendo nel contempo la sicurezza degli automobilisti. Questo quanto emerso nel corso dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Bojano, dove il neo Sindaco della città matesina, Carmine Ruscetta, ha promosso un meeting con il Primo Cittadino di San Massimo, Alfonso Leggeri, una rappresentanza di imprenditori agricoli e zootecnici dell’area ed il Direttore regionale della Coldiretti Molise, Aniello Ascolese. Tema della riunione, cui hanno preso parte anche i consiglieri comunali di Bojano, Nicola Malatesta e Liberato Gentile, rispettivamente con delega all’Agricoltura ed all’Urbanistica, la chiusura del passaggio a livello, posto al Km 14+57 della linea ferroviaria Boscoredole-Carpinone.

Disposta alcuni mesi fa dall’allora Commissario al Comune di Bojano, dietro richiesta di Rfi ed Anas, la chiusura del passaggio a livello sta creando gravi disagi agli imprenditori agricoli e zootecnici, “costretti – spiega il Direttore di Coldiretti Ascolese – a percorrere , con i loro mezzi, lunghi tratti della Statale 17 per recarsi a lavorare nelle loro aziende”, posizionate lungo la tratta ferroviaria. 

“Un percorso obbligato – evidenzia Ascolese – che mette in pericolo sia la sicurezza degli imprenditori agricoli sia quella degli automobilisti che percorrono la statale, senza considerare le inversioni o gli attraversamenti, altrettanto rischiosissimi”.

Nel corso della riunione è stato anche evidenziato che la linea ferroviaria è attualmente inutilizzata, essendo interessata da lavori di elettrificazione, ed è stato pertanto inutile chiudere il passaggio a livello, “peraltro – ha osservato Ascolese – senza proporre un valido percorso alternativo come ad esempio un sottopasso o una complanare”.

Dal canto suo il Primo Cittadino di Bojano ha annunciato che indirà a breve una conferenza di servizi con i Sindaci di San Massimo e San Polo Matese (nei cui territori insistono le aziende agricole interessate) Rfi, Anas e Regione Molise.

Coldiretti auspica che dal confronto istituzionale all’interno della conferenza dei servizi “possa scaturire la soluzione da adottare per porre fine  ad una questione che sta causando gravissimi disagi agli imprenditori agricoli, che specie in questo periodo di crisi dettata dall’emergenza Covid continuano a lavorare e produrre cibo per l’intera collettività, rappresentando, quindi, un settore produttivo strategico per l’economia regionale e nazionale che, ora più che mai, necessita di sostegno e non già di limitazioni”.

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