Inaugurazione dell’anno e inizio delle lezioni del Progetto ‘Legalità Bene Comune’

L’auditorium dell’Istituto Comprensivo ‘Igino Petrone’ ospiterà sabato 24 ottobre 2015, dalle ore 10,30, l’inaugurazione dell’anno e l’inizio delle lezioni del Progetto ‘Legalità Bene Comune’, che sarà rivolto agli studenti delle scuole del capoluogo molisano e che è stato organizzato dalla Scuola di Legalità ‘don Peppe Diana’ e dal suo direttore Vincenzo Musacchio e dall’amministrazione comunale di Campobasso con il suo assessorato alla Cultura. All’incontro interverranno per l’amministrazione comunale il sindaco Antonio Battista, l’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Emma de Capoa, e i consiglieri Giovanna Viola (presidente della Commissione Cultura) e Giovanni Di Giorgio (presidente della Commissione Pubblica Istruzione). Per la Scuola di Legalità ‘don Peppe Diana’ di Roma e del Molise interverrà il direttore Vincenzo Musacchio.
In audioconferenza atteso l’intervento del magistrato Nino Di Matteo, simbolo della lotta alla mafia e, per la sua attività, sotto scorta dal 1995. Dal 2012 è presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. A margine dell’incontro sarà proiettato un cortometraggio sulle vittime di mafia. L’incontro illustrerà i programmi della Scuola di Legalità, ponendo al centro il processo di maturazione e sviluppo di ciascun ragazzo coinvolto nel progetto. Si approfondirà la conoscenza delle persone che hanno lottato per la legalità, ponendo l’accento sulla strada da seguire per sconfiggere le mafie e la corruzione.
“Si è instaurata una collaborazione tra la Scuola della Legalità e l’amministrazione comunale – le dichiarazioni dell’assessore Emma de Capoa – e questo progetto coinvolgerà gli studenti delle scuole di Campobasso, partendo dalle elementari. C’è una necessità che è quella di educare le giovani generazioni al dialogo, facendo comprendere ai ragazzi quanto sia importante rispettare i principi della legalità. Conoscere per prevenire gli atteggiamenti criminali e mafiosi: con questo spirito è nato il progetto. Dobbiamo considerare che l’Italia, tra i sessanta paesi più avanzati dal punto di vista della civiltà, occupa il quinto posto per criminalità intesa come corruzione. Un dato che dovrebbe farci riflettere”.

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