Il fatto/ Campitello Matese: ultima occasione per fare turismo della montagna in Molise

Diciamolo subito per sgombrare il campo da inutili giri di parole: dopo l’annuncio della riapertura a livello nazionale della gran parte delle piste da sci e la pronta risposta da parte di tante località turistiche, sapere che a Campitello Matese l’8 dicembre, data-simbolo dell’apertura della stagione sciistica in tutta Italia, tutto sarebbe rimasto chiuso ha generato scoramento perfino in chi con lo sci non ha alcun rapporto. In molti avranno anche pensato che c’era da immaginarselo, perché obiettivamente le premesse per un ‘flop’ in partenza c’erano tutte. Vediamo perché.

Non entriamo nelle considerazioni tecniche che hanno portato a questa situazione, anche se l’ipotesi di ritardi si era appalesata già questa estate, quando il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Angelo Primiani, aveva sollecitato il governo regionale (dopo la sentenza del Tar Molise, che aveva annullato l’aggiudicazione della gara sugli impianti di risalita e l’impianto di innevamento della stazione sciistica) a darsi una mossa per accelerare i tempi per trovare una soluzione utile a garantire il regolare avvio della stagione sciistica. In seguito lo stesso Primiani aveva accolto con favore la notizia della nomina di un nuovo gestore degli impianti di risalita, sollecitando contestualmente che le manutenzioni straordinarie sugli impianti venissero eseguite per tempo. Questo immaginiamo che il consigliere regionale abbia detto anche all’amministratore unico di Funivie Molise, Fausto Parente, a cui aveva chiesto un incontro, anche perché la manutenzione straordinaria degli impianti scadeva proprio quest’anno.

Pare che siano emerse criticità in particolare per la seggiovia Colle Del Caprio; ma non vogliamo scendere nei particolari perché i discorsi su Campitello sono di vecchia data e le questioni irrisolte per anni, se non decenni, tante.

La punta di diamante del Molise Centrale e dell’area matesina in particolare avrebbe dovuto essere il secondo snodo turistico del Molise dopo la costa termolese, la meta privilegiata per i vacanzieri delle regioni limitrofe, escluso l’Abruzzo che di montagne e soprattutto di stazioni sciistiche attrezzare ne ha di proprie e ben funzionanti; forse anche con questo nobile intendimento venne scoperta e valorizzata dal compianto Riccardo Plattner, al cui grande impegno e dedizione non ha fatto mai seguito analoga abilità da parte della classe politica a trovare le fonti e le motivazioni per farle fare il grande passo nel turismo nazionale. Allora diciamola tutta: Campitello è sempre stata una Cenerentola nel livello sciistico nazionale, con numeri anche buoni a volte ma di un turismo quasi solo domenicale e caratterizzata più da impegni di risorse economiche pubbliche che da risultati sul campo. La programmazione turistica da parte della Regione di fatto non c’è quasi mai stata, dai tempi della Dc ai giorni nostri.

Ora la mancata apertura nei primi giorni di dicembre è andata, con tutti i danni economici che porterà con sé e vogliamo credere alle parole di chi, ad iniziare da Alfonso Leggieri, ha fatto capire che l’apertura della stagione sciistica per Natale ci sarà e contestualmente dare fiducia alla nuova gestione societaria, nella speranza che alle parole del passato adesso facciano riscontro fatti concreti; perché almeno la speranza di fare turismo seriamente e creare occupazione partendo dalla montagna molisana venga ancora alimentata.

In una regione già compromessa economicamente su vari settori produttivi, determinare il ‘flop’ turistico montano a livello definitivo vorrebbe dire aggiungere “sul cotto l’acqua bollita”; e sinceramente di addossare questa altra croce al popolo molisano non si sente affatto la necessità. L’ultima occasione per riprendere il turismo montano è fra pochi giorni: speriamo allora di non dover replicare questo articolo.

Stefano Manocchio

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