Dalle sbarre alla scuola per recuperare la vita: così il Pilla si aggiudica l’ambito Premio ‘Non Sprecare’

Ancora una volta l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ‘Leopoldo Pilla’ di Campobasso finisce alla ribalta nazionale. Questa volta lo fa vincendo la IX edizione del Premio ‘Non Sprecare 2018’, per la categoria Scuole.

Nato da un’idea del giornalista Antonio Galdo, il Premio promuove progetti e buone prassi economiche e sociali che mettano in discussione il paradigma contemporaneo dello spreco. L’idea è quella di coinvolgere tutta la comunità nell’elaborazione di idee e progetti che possano innescare un processo di cambiamento partecipato epratiche di cittadinanza attiva.

Tra le numerose scuole partecipanti, l’Istituto del capoluogo si è aggiudicato l’ambito riconoscimento con il progetto ‘Una vita…non sprecata’ che vede, ormai da anni, alcuni detenuti della casa circondariale del capoluogo collaborare attivamente alle attività promosse dal Pilla. Dalla gestione dell’azienda agraria, alla coltivazione dei prodotti poi commercializzati nella prima Bottega Italiana della Coldiretti nata all’interno di una scuola, passando per l’attività di recupero e manutenzione dei locali in cui è recentemente nato il Caffè letterario di via Veneto. Da tempo, insomma, “i detenuti si prendono cura di una scuola che, a sua volta, ha saputo prendersi cura di loro”.

“Per la forza di un progetto capace di alleare una scuola che forma e prepara, innanzitutto alla vita, e il carcere dove troppo spesso le vite si spengono”: la motivazione attribuita al Premio consegnato durante la cerimonia avvenuta nella Capitale lo scorso 29 novembre nella sede della Luiss di viale Romania.

Come ha ricordato nel corso della cerimonia Antonio Galdo, direttore del sito non sprecare.it  “la forza dell’iniziativa è stata quella di unire quell’ambiente di formazione e preparazione alla vita, a quel luogo in cui le vite si interrompono”.

“I detenuti lavorano nella scuola, ci aiutano nella manutenzione e non solo. Abbiamo consegnato loro anche la gestione di un ettaro del terreno dell’Istituto Agrario. In cambio offriamo formazione. Alcuni di loro si sono anche diplomati da poco, ha raccontato la dirigente scolastica, Rossella Gianfagna, nel corso della manifestazione, durante la quale i promotori hanno voluto sottolineare l’esistenza di un ‘undicesimo comandamento’, quello del “non sprecare”. “Se fosse possibile, a questo punto – ha detto sorridendo la dirigente – mi piacerebbe poter aggiungerne anche un dodicesimo: non lamentarsi, perché è, forse, esattamente da lì che è nato il tutto”.

A prendere parte alla cerimonia anche una nutrita delegazione di studenti, accompagnati dalla docente Amalia Merigioli e dai referenti del progetto, i professori Miguel Mastrangelo, Rosa Russo, Maria Vassalotti e Luciana Petrucci.

Sono stati proprio due allievi della scuola a raccontare, nella sala gremita della Luiss, come il progetto, reso possibile grazie al protocollo stipulato con il carcere di Campobasso, riesca a coniugare, in maniera del tutto innovativa, “la storica carenza di fondi per la manutenzione delle strutture pubbliche con il vero significato della detenzione carceraria contemplato nella Costituzione: quello di rieducare il condannato affinché non pesi sulla comunità”.

Nel corso della cerimonia, ad affiancare la premiazione della scuola del capoluogo molisano è stato il prestigioso riconoscimento attribuito, per la categoria Personaggi, alla giornalista Franca Leosini.

La nota conduttrice del programma Rai ‘Storie maledette’ ha, infatti, ricevuto il Premio “per la passione e dedizione che mette nel suo lavoro raccontando le storie di vite perdute e sprecate, sottolineando l’esistenza di un 11° comandamento, quello del non sprecare”. 

Proprio lei che con il suo garbo, il suo talento e la sua professionalità, nel corso della sua lunga carriera, ha raccontato “con leggerezza mai superficiale fatti terribili, morti violente o raptus di follia”, intervistata per l’occasione dal giornalista e scrittore Marcello Sorgi, ha rivelato ai tanti studenti presenti come nel suo lavoro sia stata sempre animata dalla voglia di poter comprendere “quale guasto colpisca la vita” di chi si macchia di orribili reati.

Il volto noto della tv, al termine della manifestazione, ha poi voluto complimentarsi per il progetto realizzato nella scuola di Campobasso. È un’iniziativa straordinaria e – sono state, infatti, le parole della Leosini – mi piacerebbe che fosse divulgata, per essere trasferita in altre realtà che possano davvero intervenire per aiutare chi ha sbagliato”.

“Sono fermamente convinta – ha continuato – che aiutare chi ha commesso un reato significhi aiutare la società. Chi va oltre le sbarre in qualche modo la vita l’ha sprecata e io ho avuto l’opportunità di avere a che fare con molti di loro. Sono però altrettanto certa che anche chi si macchia di reati terribili possa, a un tratto, decidere di poter recuperare. E proprio in questo la scuola, lo studio e il lavoro sono fondamentali”.

Da Franca Leosini, infine, la promessa di essere presto ospite del ciclo di incontri promosso all’interno del Caffè letterario, recentemente inaugurato nella scuola di via Veneto.

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