#corpedelascunzulatavecchia/Vogliono “castrare” il metodo Castrataro

Stavo pensando alla proposta di nuova legge elettorale per il Molise. In pratica i nostri
“consigliori”, pardon CONSIGLIERI regionali hanno fatto due proposte: la soglia di sbarramento
dal tre al cinque per cento, il numero dei consiglieri regionali da venti a trenta.

Per quanto riguarda il numero da venti a trenta all’inizio di questa legislatura ero d’accordo per
mettere in condizioni le commissioni di lavorare, considerando che con l’abbassamento del numero dei consiglieri ciascuno consigliere avrebbe fatto parte di più commissioni e quindi ci sarebbero stati dei possibili rallentamenti sul lavoro delle commissioni in virtù di eventuali concomitanze di riunioni. In verità, visto il risultato di questa legislatura laddove i consiglieri hanno pensato soprattutto ad occupare posti a loro confacenti e poco da fare per la regione Molise, bene sia la diminuzione del numero dei consiglieri. Vorrà dire che dovranno impegnarsi di più …. nù poche e pacienza.

Detto questo voglio ritornare al discorso della “sogliola” di sbarramento. Una premessa corre
d’obbligo: in Consigli Regionale siedono “volpi sparate” della politica. Una volpe, animale
universalmente riconosciuto come furbo, se è stato sparato ma è sopravvissuto ha aumentato
sicuramente la sua furbizia. In Consiglio Regionale siedono consiglieri che rivesto il doppio ruolo: capitani di lungo corso e volpi sparate, una sorta di “mare e monti”, considerando anche l’orografia della nostra regione.

Ritorno ancora alla soglia del 5%: i nostri capitani di lungo corso/volpi sparate, dopo le elezioni del sindaco di Isernia, elezioni che hanno portato vento nuovo nella politica, hanno pensato di porre un rimedio alla loro “seggia”, tutti teniamo famiglia e se il “27” giunge solo sul calendario nel caso del mese di maggio potremmo solo festeggiare San Liberio, ma non apparecchiare tavola.


Ci sono molisani che non possono apparecchiare tavola? E vabbè, di questo, forse, se ne parlerà nel prossimo programma elettorale, non nella prossima legislatura regionale.
Riprendo per l’ennesima volta il filo: dunque ad Isernia, con il metodo Castrataro si è data la stura, secondo i nostri consiglieri regionali, ad una politica diversa da quella che è state sempre (non) fatta sul territorio da parte dei nostri politici.

Ad Isernia le redini della scelta del candidato le hanno prese le liste civiche, i movimenti civici, che uscendo fuori dai parametri usati sino ad allora per la scelta del candidato. Via le riunioni super notturne (e quasi segrete) tra i segretari di partito, segretari che si ricordano di fare politica solo in prossimità delle elezioni, inizio di riunioni aperte a tutti dove tutti possano dire la loro. Il risultato è stato che i partiti classici del centrosinistra si sono dovuti adeguare alle scelte fatte dalla maggioranza dei cittadini di Isernia e fare buon viso a cattivo gioco accettando la candidatura di Piero Castrataro, candidatura venuta da quella che un a volta era definita “la base” della politica, dalla gente, molto più semplicemente. Sempre ad Isernia il centrodestra, invece, ha fatto affidamento sulla classica politica fatta nelle segrete stanze d pochi palazzi conosciuti e … ha perso le elezioni.

Volendo/potendo, devono aver pensato i “consigliori” regionali, usare lo stesso metodo per le
elezioni regionali cosa potrebbe succedere? Molto semplicemente potrebbe succedere che i
molisani, stanchi della solita politica, e questo i nostri politici lo sanno, potrebbero, i molisani,
votare il “Castrataro” candidato alla presidenza della Giunta Regionale. Cioè, magari, potrebbe
succedere di eleggere una persona affrancata da lacci e spartizioni politiche. Una persona scevra da clientelismi di bassa lega, una persona che frebbe meno per sé e molto per il Molise. Mah, meglio tenerci l’usato sicuro, devono aver pensato.

Il problema, dunque era come arginare la deriva movimentista che ad Isernia ha dato il risultato di Castrataro. Posto che non si possono mettere fuori legge i partiti politici, e nemmeno i movimenti civici, come successe con le “leggi fascistissime” che tra il 1925 ed il 1926 trasformando il Regno d’Italia nel regime fascista, bisognava trovare il “modo democratico” di far fuori questa deriva che mette a repentaglio il “io so io e voi non siete un ….o” della vecchia politica.

Qualche mente raffinata politicamente presente in Consiglio Regionale, ce ne sono di raffinate, solo che si “raffinano” solo per i fatti loro, deve aver avuto l’idea di alzare la soglia. Il motivo è presto spiegato: i movimenti civici per struttura mentale degli aderenti sono movimenti di solo pensiero positivo e niente pensiero clientelare di “do ut des”, sistema tanto caro ai molisani elettori ed ai molisani eletti che promettono questo e quell’altro mondo per essere eletti. Non so se per il fatto di non promettere, o altro, ma i movimenti civici, data anche la loro giovane vita politica in molti casi, potrebbero non riuscire a raggiungere il cinque per cento di consensi per risultare eletti in Consiglio Regionale. Eliminato il nemico vinta la guerra.

Voglio concludere con una citazione cinematografica: qualche giorno fa mi è tornato alla mente il film: “Chi più spende più guadagna” la trama era imperniata su un giocatore di baseball di seconda categoria nominato erede universale della fortuna di trecento milioni di dollari, da parte di un suo prozio defunto. Il prozio aveva però posto una condizione: in trenta giorni il pronipote avrebbe dovuto spendere trenta milioni di dollari, in pratica un milioni al giorno, per ereditare la fortuna.

Il film va avanti vi lascio immaginare tra quali spese. Ad un certo punto il pronipote non sapendo più come spendere i dollaroni del prozio si candida a sindaco di New York, varando una
poderosissima e costosissima campagna elettorale e conia uno slogan tutto suo per fare colpo sugli elettori.

Negli States sappiamo tutti del bipolarismo politico tra democratici e repubblicani, il “nostro”
candidato chiese in campagna elettorale agli elettori di “non votare nessuno dei suddetti”. Fu
appunto questo slogane. “Nessuno dei suddetti” il motivo dominante della campagna elettorale.
Come in ogni film a lieto fine il nostro personaggio riuscirà ad ereditare i trecento milioni da parte del suo prozio “Paperone” ed a viver, ovviamente, felice e contento.

Ecco: il mio sogno sarebbe quello di far vivere il Molise intero felice e contento per tanti e tanti
anni. Ed allora, per cercare di arrivare a questo sapete che vi dico?

NESSUNO DEI SUDDETTI!!
Sempre debitore con chi ha la pazienza di leggere, ma mai stanco e sempre vigile, saluto tutti con affetto e stima dandovi appuntamento al più presto. Statevi arrivederci
Franco di Biase

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