#corpedelascunzulatavecchia/Matteo Fanfani, Amintore Salvini, la curva di Arezzo e l’Avv. Marone

Visto che ho scritto di Fanfani e di Arezzo nel titolo, mi viene da citare il sommo poeta quando scriveva: “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”. Vorrei anche “tradurlo” in italiano corrente ma ho frequentato scuole tecniche e lascio la traduzione ai dotti ed edotti della vita e della rete.

Iniziamo dalla fine del titolo: voglio fare gli auguri ed i complimenti all’Avv. Marone per l’incarico conferitogli dal Ministro Salvini che lo ha nominato consulente legale del Ministero. Una volta tanto hanno dato un incarico coerente alla professione. Andiamo avanti.

L’incarico dell’avv. Marone ha fatto inorgoglire tutto il Molise e ci sono state manifestazioni quasi di giubilo da parte di politici molisani non solo di estrazione leghista. Tutti a sostenere che un incarico del genere possa, ma quasi debba, portare miglioramento a tutta la disastrata situazione viaria e di lavori pubblici in Molise. In effetti tra frane, vie che per trovare un aggettivo consono dovremmo arrivare a “consolare” meritiamo come molisani attenzioni massicce e massive.

Quindi, per dirla alla maniera dei politici molisani, l’Avv. Marone dovrà farsi carico di tutta la situazione disastrosa e disastrata e cercare di risolvere il più possibile. Per risolvere tutto dobbiamo accedere alla “sezione miracoli”. Io glielo auguro, perché augurandolo all’Avv. Marone lo augurerei a tutti i molisani e potremmo averne benefici enormi tutti.

A proposito di benefici voglio ricordare un episodio della nostra storia repubblicana: la costruzione, parte della costruzione, dell’Autostrada del Sole l’autostrada che negli anni Sessanta collegò Milano con Napoli, e viceversa, tirando fuori gran parte dell’Italia dall’isolamento.

Dopo Napoli, come sappiamo tutti, c’è Eboli e per dirla alla Carlo Levi: “Cristo si è fermato ad Eboli” e fu questo il motivo per cui la continuazione dell’Autosole, la Salerno – Reggio Calabria, è stata conclusa dopo decenni e decenni. Ma torniamo all’Autosole: nel 1963 Amintore Fanfani, aretino di nascita e di vita, era Presidente del Consiglio si progettava l’Autosole ed il buon Fanfani “chiamò a rapporto” il sindaco di Arezzo “consigliandogli” di riunire commercianti ed operatori di Arezzo affinché manifestassero affinché l’autostrada, mezzo e momento di crescita economica e sociale passasse per Arezzo. Mai avrei pensato che Amintore Fanfani usasse metodi “comunisti”. Ma il fine giustifica i mezzi…..Il sindaco alla “garibaldina” rispose: “obbedisco” e ci furono manifestazioni dei cittadini per l’autostrada. Fanfani prese la palla al balzo e si racconta che su una carta topografica di suo pugno disegnò il tracciato (nuovo) dell’Autosole facendola passare per Arezzo. Potrebbe darsi che sulla scorta di quella ”curva” che la storia chiamerà “curva Fanfani” Arezzo abbia avuto la crescita, anche e soprattutto nel campo orafo, degli anni a seguire …. potrebbe darsi.

Dove voglio parare? Da nessuna parte, Donnarumma para, ma gioca a Parigi.

Mi cascano semplicemente le braccia sentendo affermazioni da politici navigati, credendo, ma sperando, che la “curva di Arezzo” sia, viva, ancora tra noi. In pratica si spera e si crede che una nomina fiduciaria a diretto contatto con il ministro di turno possa portare a dei benefici sul territorio. Cioè al ministero dovrebbero dirottare soldi e lavori verso il Molise e non verso altre regioni/parti d’Italia? Onestamente se ne facciamo un discorso elettorale mi vengono parecchi dubbi. Si potrebbero preferire le Langhe piemontesi o i paesi campani numericamente più popolosi del Molise e noi rimarremmo sempre con un bel cerino in mano.

Auguro ogni tipo di bene professionale e personale all’Avv. Marone, ma resto dell’idea che la politica debba servire a far crescere tutto il territorio dell’italica penisola, e non solo bacini elettorali prescelti.

Nella speranza che in Italia spariscano i politici che ragionano per raccomandazioni e sotterfugi, che ci sia, in Italia, una classe politica che faccia tutte le infrastrutture da Aosta ad Lampedusa senza alcuna esclusione. Ma poi mi chiedo: che speranza ho se dopo 60 anni ancora si parla della “curva di Arezzo”?

Con affetto e stima, e sempre con un occhio a guardare la gatta mentre friggo il pesce, vi saluto con il solito ed inossidabile: statevi arrivederci!

Franco di Biase

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