corpedelascunzulatavecchia/ ”…lei mi fa il tocco? Io le faccio il RItocco!” Ovvero Patriciello e Toma o Toma e Patriciello come “conduttori” della politica molisana

Partiamo subito con il dire che con questo titolo non intendo mancare di rispetto a nessuno, parliamo di politica e quindi, prima di tutto dobbiamo rispettare la volontà popolare. Anche se poi, gli eletti, non sempre rispettano la volontà popolare passano, per esempio, da un partito all’altro, da uno schieramento all’altro. Ma di queste cose è pieno l’universo. Quindi, come si diceva in un noto quiz televisivo: “ringrazio il dottore e vado avanti”.

In tutta onestà questo scritto sarebbe potuto iniziare come altri suoi “fratelli” con la frase “..in quei tempi” ed avremmo sorriso un attimo a parlare di queste cose ma, purtroppo, non è così, la situazione è seria e bisogna rispettarla.

In questi giorni i governi, nazionali e regionali, stanno procedendo ad approvare il bilancio, la legge di bilancio, che sarà il filo conduttore di tutto il 2023. A Roma sono sul filo di lana (anche) perché la legislatura è iniziata ad ottobre e quindi logisticamente hanno avuto dei problemi. Politicamente da quello che si legge in giro i problemi li stanno creando a noi, ma questo è altro punto.

In Molise, invece, la legislatura è partita l’otto maggio 2018, politicamente non è mai stata bene e sta arrivando molto male alla sua naturale conclusione. Nel corso di questa legislatura magari non si sono visti cambi di fronte da destra a sinistra o viceversa, ma cambi di partiti si e soprattutto cambi di alleanze. In questi giorni, comunque, il problema grosso in Regione è l’approvazione del bilancio per poter permettere a questo Governo regionale di andare sino alla scadenza naturale per poi rivotarli, spero di no, al momento opportuno. Ed è qui che si inserisce la frase di Totò con l’Onorevole Trombetta. Non iniziamo a fare paragoni di ruoli e di personaggi, non voglio paragonare nessuno e nessuno e niente a niente.

Dunque: è partito il “tocco” da parte di Orgoglio Molise, con il consigliere Cefaratti che è risultato assente in commissione e quindi la commissione medesima sopracitata, non ha potuto approvare il bilancio dando la “possibilità” di far cadere Toma prima della scadenza naturale. Da un punto di vista di scadenze, poco male, oramai siamo in dirittura di arrivo, ma male per i consiglieri ed assessori tutti che ci avrebbero rimesso cinque mesi di indennità, circa 75.000 euro lordi, che fanno comodo in questi periodi di preparazione elettorale come si vede in giro con i “negozi” elettorali già con i motori accesi e pronti al via.

La volontà di far cadere la Giunta, credo, sia partita da Orgoglio Molise che, lo ricordiamo, era un’emanazione politica dell’On. Patriciello. Tanto è vero che in Orgoglio Molise fu eletto anche l’assessore Cotugno, che la volta prima, con Frattura, era stato eletto con risvegliati Molise e con il centrosinistra. Salto della quaglia? Non proprio visto che il passaggio fu sottoposto l volere popolare, e forse fu questo il vero problema.

Dicevamo: partito il tocco con Cefaratti che non faceva approvare il bilancio, è partito il Ritocco da parte del Presidente Toma che ha accolto ben volentieri le dimissioni (concordate?) da assessore dell’Ing. Vincenzo Cotugno che tornando semplice consigliere ha riguadagnato la presidenza della commissione Bilancio e quindi l’approvazione del bilancio andrà de plano e tutti vivremo felice e contenti? Io no! Io non vivrò felice e contento perché da questo episodio, qualora ce ne fosse ancora bisogno, si è capito come funziona la politica soprattutto in Molise.

L’On. Patriciello, forte della sua capacità elettorale, ha “scaricato Donato Toma, ma da sei mesi dopo la sua elezione, ed anche Vincenzo Cotugno, questi molto dopo, inneggiando al rinnovo ed al nuovo per la prossima legislatura regionale. I due non ci stanno e sono corsi ai ripari. Il primo intessendo rapporti strettissimi, approfittando (anche) della Conferenza Stato/Regioni con i vertici nazionali di Forza Italia volendo a tutti i costi la ricandidatura. Il secondo lanciando un amena campagna pubblicitaria per far conoscere il Molise e per dire ai posteri (gli elettori del 2023) “questo ho fatto, rivotatemi.

Avrebbe accettato di non ricandidarsi, Toma, con un’uscita “onorevole” se lo avessero preso in considerazione come candidato al Parlamento. Ma, si sa, bisognava sistemare Cesa perché non si era mai visto un segretario nazionale di un partito di Governo che non fosse parlamentare e poi c’era il presidente Lotito che scalpitava e quindi…nisba. Quindi al nostro Toma non resta altro che candidarsi alla presidenza della giunta regionale per restar in sella in politica. Ovviamente senza il benestare patricelliano che a quanto sembra non vuole saperne della sua ricandidatura.

Tanto è vero che qualche mese fa l’On. Patriciello ebbe a dire che per la prossima legislatura ci sarebbe stati bisogno di una ventata nuova e di persone nuove per il bene futuro del Molise. Mi trova pienamente d’accordo e spero che alla presidenza della Giunta Regionale ci vada una persona pulita che non abbia legami con la vecchia politica. Una persona che non stia li per fare il “Ritocco al tocco”. Una persona che sia capace di catalizzare l’attenzione di quel quasi 50% di molisani che non va a votare perché liberi da lacci di tipo politico/clientelare. Ci potrebbe essere in giro? Iniziamo a ragionare al contrario e prendiamo in considerazione chi viene additato come non candidabile e messo al bando della politica “attiva”.

Credo che questo mio ultimo pensiero possa essere condivisibile per il bene futuro del nostro Molise.

Con affetto e stima: statevi arrivederci.

Franco di Biase

Commenti Facebook