corpedelascunzulatavecchia/L’autovettura ad aria esiste, sarebbe potuta esistere!

Oggi vi voglio parlare di storie di “ordinarie cose strane”. Le cose strane che capitan a tutti. Facciamo un viaggetto con la macchina di mio cugino alimentata a GPL, ci vengono dei dubbi sulle performance dell’auto e propongo di far visita la nostro vecchio amico,cugino di Asdrubale, di cui ho parlato in un precedente scritto, mago dei motori ma soprattutto degli impianti a gas. Il cugino di Asdrubale, gran lavoratore e mai sazio di conoscenza, è una di quelle persone fortunate che è riuscito nella sua vita a lavorare, quindi a farsi pagare grazie alle sue due grandi passioni: lo sport ed i motori.

Complimenti a lui e che possa essere di monito a chiunque. Arrivati in officina il cugino di Asdrubale ci spiega in quattro ma esaustive parole, la condizione d’uso della macchina di mio cugino e si offre per un controllo. Nel fare il controllo, la svolta alla nostra conoscenza: il cugino di Asdrubale, per pulire un condotto della macchina usa la pistola del compressore, io, dall’alto della mia capa fresca gli dico: “ah, come sarebbe bello se si potesse fare il pieno con l’aria”, quante volte l’abbiamo detto e pensato noi poveri, bistrattati e comuni mortali? Il cugino di Asdrubale mi dice di non scherzarci e lascia quello che stava facendo per andare ad aprire un armadio dell’officina, mi porge l’opuscolo che ho fotografato e scopro “Eolo Italia Auto”.

In pratica. “Eolo è la prima autovettura ad aria compressa inventata da Guy Nègre e la cui produzione è stata prevista da parte della Moteur Developpement International (MDI); quest’ultima, a sua volta, ha ceduto la licenza per la costruzione e la commercializzazione della stessa ad altre società come, ad esempio, in Italia, la Eolo Italia. Il primo prototipo fu presentato nel 2001 al Motorshow di Bologna ma la macchina non è mai entrata in produzione”.

In pratica con una presa di corrente in cinque ore il compressore in dotazione all’auto riusciva a ricaricare l’auto ad aria compressa e, dati del 2001, ante Putin, riusciva a percorrere  chilometri con 0,75 € di corrente spesa. Gli studi, tuttavia, non  portarono alla produzione in quanto il serbatoio che raccoglieva l’aria aveva dei problemi di congelamento e riusciva a funzionare per poco tempo. avrebbe dovuto essere messa in produzione già dal 2003 anche in Italia nel paese di Broni ma per problemi di varia natura con la MDI non si è riusciti né a costruirle né a metterle in commercio.

 I 76 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo, più altri sei stabilimenti, furono messi in cassa integrazione e nel 2005 furono infine licenziati data l’impossibilità di iniziare la produzione.

Adesso io non credo che si possano assumere persone per una produzione che non potrebbe mai essere avviata per motivi contingenti, sarebbe molto più facile credere, e sostenere, che ci siano state delle volontà occulte che non abbiano fatto partire la produzione dell’auto per non intaccare il mercato dei motori a combustione interna. Morale della favola: non fare battute scontate, mai niente è scontato e la macchina che cammina ad aria esiste, sarebbe potuta esistere. Come Stato italiano ci abbiamo rimesso eventuali contributi e quattro anni di cassa integrazione pagati a dipendenti che non hanno potuto mai lavorare.

“…a pensar male si fa peccato, ma alle volte ci si prende!” come diceva il compianto senatore a vita Giulio Andreottti.

Dall’eremo delle considerazioni è tutto. Buona giornata e statevi arrivecìderci.

Franco di Biase

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