#corpedelascunzulatavecchia/Dunzella dunzella…..indovina chi si candida in Molise?

Certo un titolo del genere con le liste presentate non avrebbe senso. Non avrebbe senso in una società democratica, lo ha in questa società dove il candidato si cerca e si propone per amicizia o…..altro.

Mi torna in mente un aneddoto della politica molisana: alla presentazione delle liste alle regionali la prima volta con il listino del “gratta e vinci” si narra che un maggiorente della DC di allora ebbe ad osservare che nel listino non era stata inserita una donna. Si tenga conto che allora non esistevano le quote rosa, quelle che  offendono in primis le donne e che tranquillamente vengono definite “legge del panda”. Dunque, dicevo, non c’erano le quote rosa e fu inserita nel listino del maggioritario la prima donna che venne in mente agli astanti di quella riunione. Se i convenuti fossero stati diversi il nome, probabilmente sarebbe stato diverso. Non voglio criticare le persone voglio evidenziare l’arruffianamento personale o indotto che gira, alle volte o spesso non saprei, intorno alle candidature.

Quando si stilano le liste si inizia una ricerca spasmodica dei candidati. Di solito ci sono gli “eletti” quelli che per capacità o per chissà cos’altro hanno già l’elezione in tasca, poi, come in Fontamara di Silone….„”In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch’è finito.“

Ovviamente subito dopo Dio dopo il Principe Torlonia e prima delle guardie, si inseriscono i candidati, quelli buoni che hanno i voti. E questo in una “normale” competizione elettorale, quelle dove si scrive il nome del candidato. Ora, invece, stiamo affrontando una campagna elettorale dove noi, Elettorato attivo, nel senso di persone che votano per eleggere i propri rappresentanti, siamo ridotti ad analfabeti funzionali alla politica perché ci vietano di scrivere i nomi ma ci obbligano a mettere solo una croce su di un simbolo. Cosa che non successe nemmeno nel 1948 quando gli analfabeti veri e propri erano circa sei milioni. Assurdo ma è così.

Quindi nel 1948 votarono scrivendo il numero del candidato, era meglio visto che era più difficile di scrivere i nomi. Poi i nostri governanti pensarono bene di non far usar più i numeri ma i nomi e questa fu cosa buona e giusta per evitare brogli in impicci in fase di scrutinio dove il numero 2 poteva diventare 12 tranquillamente e senza problemi. Poi, sempre i nostri governanti, decisero che non era giusto farci lavorare tanto in cabina elettorale e tolsero i nomi mettendoci solo i simboli con le liste che avevano deciso loro in segrete stanze.

E vediamole queste liste: ci troviamo di fronte solo ad arruffianamenti e raccomandazioni sia da destra che da sinistra per essere inseriti nelle liste ed in “collegi sicuri”. Politici nazionali che “dicono” di essere segretari nazionali di partito e poi si fanno raccomandare per un collegio sicuro tra le montagne del Molise, presidenti di calcio che vengono raccomandati dai cognati e prendono il posto sicuro tra le riviere del Molise. Liste concordate tra i capi bastone (non posso definirli diversamente) della politica in vista ed in previsione delle future regionali.

Un ragionamento che i grossi politici fanno sempre è quello di essere sempre presenti alle competizioni elettorali. Serve per far circolare il proprio nome e per tenere sveglia l’attenzione dell’elettorato sempre sul proprio nome a prescindere se si venga o meno eletti. A tal proposito forse sarebbe cosa buona che ci scrivessimo i nomi dei  candidati a queste elezioni e non li votassimo se si presenteranno anche alle regionali. Questo per fare in modo di allargare quello che è l’elettorato passivo, quelli che si candidano, e non si finisca per candidate sempre gli stessi ed anche di bassa qualità. “Nani e ballerine”, come si usava dire negli anni 80 parlando delle candidature del PSI di Craxi & co.

Staremo a vedere anche questa elezione, la seguiremo in maniera sempre più distratta e sempre con meno amore verso la politica fatta da, sempre più spesso, “Nani e Ballerine”!

Mi trovo alla fine del mio scritto, volutamente non ho fatto nomi per non offendere qualcuno che avrei potuto dimenticare, volutamente chiudo invitando tutti a non votare chi non affiggerà manifesti con la propria faccia perché sa che la propria faccia non passerebbe all’attenzione del popolo votante, ma che il popolo votante voterà per quella faccia in maniera “inconsapevole” tracciando il segno sul partito che ritiene di opporre agli stranieri calati in Molise o ai molisani che meriterebbero altro.

Con affetto e stima e nel dubbio più atroce per la paura di sbagliare voto vi saluto cordialmente con un sempre più amaro: statevi arrivederci

Franco di Biase

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