#corpedelaacunzulatavecchia/Donato Toma, Michele Iorio e le cose che non capisco

Tante sono le cose che non capisco e meno male, dovrei preoccuparmi se fosse il contrario visto che non sono Leonardo da Vinci.


L’altro giorno in Consiglio Regionale si è svolta una seduta surreale: la discussione del Piano Operativo Sanitario, detto P.O.S. Date le mie scarse conoscenze in materia politica, in un primo momento avevo capito che volessero installare un POS di derivazione bancaria per strisciarci i bancomat, mi è sembrata una cosa strana e mi sono informato.
Nella spasmodica ricerca delle informazioni ho scoperto che il Presidente Toma, precedentemente, aveva dichiarato che in trentacinque giorni sarebbe stato capace di porre rimedio alla tragica situazione della sanità molisana, cosa che i commissari non erano riusciti a fare in tre anni.

In pratica avrebbe utilizzato il 3% del tempo (in)utilmente impiegato dai commissari. Ben venga una situazione del genere. Iniziamo con il ricordare che il Presidente Toma è commissario per la saità del Molise. Nomina avuta direttamente dal Governo Draghi in violazione di una legge emanata dal Governo Conte all’inizio di questa legislatura che vietava la nomina a commissario della sanità ai Presidenti delle Giunte Regionali. Erano rimaste con la sanità commissariata la Calabria ed il Molise. In Calabria hanno risolto tutto pompando soldi nei conti martoriati e sofferenti della sanità pubblica. Stava, il Governo, per fare la stessa cosa con il Molise.

Sembra non fosse un’operazione contabilmente di altissimo lignaggio, si dice, si “vocifica”. Operazione contabile che sarebbe dovuta passare, quietamente, tra le righe di qualche legge, o di qualche programmazione finanziaria. La cosa sarebbe stata cosa buona e giusta, si sarebbero ripianati i debito della sanità e, finalmente, si sarebbero sbloccate, tra le tante cose, le assunzioni e dato un poco di respiro a sanitri ed utenti.
Da ragazzi quando giocavamo a pallavolo, io ero uno dei più scarsi, per scherzare tra di noi ci inventammo il “fallo di intenzione”. Nelle partite tra amici, come adesso con il calcetto, ci sfottevamo sostenendo che si la palla non l’avevi toccata, ma avresti voluto farlo: FALLO DI INTENZIONE. Non è mai esistito in nessun regolamento, ma era divertente scherzarci.


Cosa c’entra il “fallo di intenzione”? Eccomi: il Presidente Toma era a conoscenza del fatto che il Consiglio dei Ministri, il Governo per noi peones del centro ma sud Italia, avrebbe deliberato il ripiano del deficit sanitario ma, come quei fanciulli che non riescono a contenere la gioia per una cosa estremamente bella, ne diede notizia “urbi et orbi”, direbbe il mio “omonimo” residente in San Pietro, a tutto il mondo.


A quel punto ci fu chi insorse, venendone a conoscenza per “detto” dal Presidente Toma, e nel puro (non) rispetto della democrazia e dell’equità fu deciso di non finanziare il debito sanitario molisano come era stato fatto per quello calabrese.
E qua la commissaria si dimise per motivi personali.


Il Presidente Toma incaricato commissario dal Governo, inizia a predisporre un Piano Operativo Sanitario da solo. Senza darne contezza a nessuno (il Consiglio Regionale) e lo porta in Consiglio per avere la “benedizione” del Consiglio sul suo operato. Non è dato sapere, almeno a me, se la redazione del POS sia stata fatta a più mani ed usando le mani di chi. Forse un giorno, quando toglieranno il segreto di Stato sulla strage di Ustica sapremo anche questo.


Quindi il Presidente Toma si presenta in aula del Consiglio Regionale con un POS bello redatto e pronto e lo sottopone al parere del Consiglio. Solitamente se ne sarebbe potuto discutere prima in Consiglio per poi votarlo. Partendo dal presupposto che “invertendo l’ordine degli addendi il prodotto non cambia” il Presidente Toma ha invertito e presentato un Consiglio il SUO POS.

A questo punto era quasi prevedibile una bocciatura da parte dell’opposizione, ma colpo di scena: il POS vien bocciato anche dai Consiglieri di Fratelli d’Italia (Michele Iorio ed Aida Romagnuolo) mentre il Presidente del Consiglio Regionale ricordando che Ponzio Pilato era di origini “quasi” molisane, essendo nato a Bisenti in provincia di Teramo, si astiene ed il Consigliere Cefaratti esce dall’aula(aveva ricevuto una telefonata?) senza votare. Risultato 10 a 9 per le opposizioni con Toma che si impegna, comunque, a portare avanti il SUO POS, in considerazione del fatto che lui (Toma) è commissario alla sanità, ma è nominato da Roma, risponde a Roma e quindi….”io so io e voi (noi) non siete…..IL POS”.


Vale la pena sottolineare che uno dei votanti contro il POS è stato il consigliere Michele Iorio che nel 2007 (28/12) chiosava così l’operato del suo Governo Regionale per la sanità: “…La riforma del sistema sanitario rappresenta senza dubbio l’elemento portante dell’attività amministrativa del 2007…” ovviamente chi volesse può leggere l’intero comunicato stampa del 28/12/2007 su questo link: Presidenza Regione Molise Ufficio stampa. Giusto per ricordare il passato.

Non voglio entrare nel merito di sanità pubblica e/o privata, questo lo si potrà fare con calma, voglio solo, da molisano, avere la speranza, meglio ancora se la certezza, di essere curato se mi dovesse succedere qualcosa a me o ai miei cari, ma a tutti i molisani Vorrei aver la speranza, ma la certezza, di non avere di nuovo un ospedale Covid che è stato si Covid, ma Covid di infezione non per cura. Vorrei avere la speranza, ma la certezza, che manager e politici illuminati non si buttino anima e corpo a costruire la loro “torre di Babele” chiedendosi, forse, come diceva Bennato: “…siete o non siete padroni della terra?…”.


Voglio chiudere con una risposta che il Presidente Toma ha dato quando gli hanno chiesto cosa pensasse dei consiglieri che avevano votato contro il POS in Consiglio Regionale. “Valuteremo a mente fredda, tanto gli elettori non hanno più l’anello al naso”. Ecco, mi sento di condividere il pensiero del Presidente Toma.


Affranto e “stracco” vi saluto con il solito statevi arrivederci.


Franco di Biase

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