Cisl Poste: Un futuro che ricade sui lavoratori e sull’intera comunità

“Siamo alla vigilia della presentazione dell’atteso Piano Industriale da parte dell’AD di Poste Italiane e di una complicata competizione elettorale. Il gruppo dirigente SLP è chiamato a confrontarsi per decidere gli aspetti organizzativi e l’azione politica, per affrontare le trattative negoziali che si stanno svolgendo in Azienda.
Possiamo affermare senza smentite – riferisce Antonio D’Alessandro, Segretario della CISL Poste – che abbiamo rinnovato in maniera ottimale il CCNL. Lo diciamo con il supporto dell’approvazione espressa dai lavoratori nelle centinaia di assemblee effettuate sui vari territori, nei quali si è registrato un consenso pari al 97,5%, dato pressoché plebiscitario mai riscontrato prima d’ora!”
“Un contratto per le persone, in cui abbiamo prestato attenzione ai bisogni della categoria sotto l’aspetto normativo, economico, del welfare e delle politiche attive. Per il nostro sindacato è stata prima di tutto una grande vittoria sociale. Probabilmente i mass-media ne hanno parlato poco, ma a noi di SLP piace la concretezza dell’essere piuttosto che la futilità dell’apparire! È questo un contratto con un costo aziendale di ben 400 milioni di euro, che si aggiungono ai 6 miliardi della spesa per il costo del personale – sottolinea Antonio D’Alessandro. Dobbiamo dare atto al nuovo Amministratore Delegato, dopo solo sei mesi dal suo insediamento, di essersi assunto la responsabilità di chiudere e siglare il CCNL di Poste Italiane.”
“Siamo arrivati a ridosso di una campagna elettorale che si prevede lunga e combattuta, e che dà purtroppo la sensazione di essere del tutto priva di contenuti veri e non essere in grado di dare reali prospettive di sviluppo al nostro Paese, in quanto basata unicamente su vane promesse.
È il caso di far presente che ancora non è stato sciolto il nodo della privatizzazione della seconda tranche di azioni di Poste Italiane in mano al Ministero dell’Economia. Ebbene, in questa fase di propaganda elettorale ci sembra di notare che all’interno di ogni schieramento convivano anime stataliste e di mercato esasperato. Come Sindacato apartitico e aconfessionale, come organizzazione fondata su singole categorie, sentiamo l’esigenza morale di chiedere chiarezza ad ogni partito sulla privatizzazione di Poste, dumping sociale ed universalità dei servizi Postali. A giorni invieremo una lettera aperta ai partiti dove chiederemo la loro posizione su queste questioni e sul futuro di Poste Italiane. Un futuro che ricade sui lavoratori e sull’intera comunità!”

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