Campobasso/ Il bidone è mio e lo gestisco io!

Una doverosa precisazione: il titolo non è per parafrasare ironicamente uno slogan ‘serio’, quello del movimento femminista negli anni Settanta, ma semplicemente perché è attinente al contenuto dell’articolo. E’ la storia che si ripete, puntuale ed a dispetto di articoli, proteste, segnalazioni di comportamenti a dir poco scorretti. E’ oramai un’usanza, nel degrado costante che la città di Campobasso subisce negli anni, quella di scaricare nel pressi dei bidoni della spazzatura ogni genere di rifiuto speciale. La polemica è continua e sul tema ci sono almeno due posizioni: chi protesta ‘sic et sempliciter’ e chi giustifica, vedremo come. Le foto nell’articolo parlano chiaro: o c’è stata una riunione di condominio prima di decidere cosa scaricare nei pressi del medesimo bidone, oppure qualcuno si è liberato di buona parte del mobilio, elettrodomestici compresi. Ora, ogni volta che abbiamo scritto sul tema c’è stata fatta la stessa osservazione: la Sea (deputata al servizio di smaltimento) avrebbe stabilito che tali rifiuti possano essere ‘adagiati’ vicino i bidoni, ma previa telefonata per concordare orari e luoghi. Risulta che la regola generale sia che vengano lasciati in giorni stabiliti e ad orari serali per permettere la raccolta notturna o di prima mattina ed evitare di assistere allo scempio in pieno giorno. Sostengono alcuni che poi sia il servizio pubblico a non rispettare regole e orari di raccolta.

Il caso in specie vede i rifiuti ancora allocati vicino il bidone in pieno giorno ed anche nell’orario di massima affluenza di traffico. Quindi delle due l’una: o l’anonimo scaricatore se ne è infischiato delle regole o quelli della Sea hanno lasciato i rifiuti anche fuori dalle fasce orarie stabilite evitando di andare a ritirarli. Entrambi i comportamenti sono da condannare, il primo maggiormente ed è solo per questo motivo, cioè che potrebbe sorgere il ragionevole dubbio di un errore da parte del servizio pubblico, che evitiamo il sermone moralista.

Ancora una considerazione: anche concordando le fasce orarie non è che si possa poi scaricare mezza casa, perché veramente la raccolta diventerebbe difficoltosa in quel caso, ma bisognerebbe concordare almeno due fasi con due orari, anche nella stessa giornata.

Insomma uno spettacolo del genere non può che far brutta vista, peraltro in zona non distante dal centro (non che in periferia ci siano le ‘attenuanti’). Allora salomonicamente diciamo contemporaneamente ai cittadini che la città non è di proprietà e che non si può fare impunemente quello che si vuole e ai responsabili della Sea di vigilare e verificare il rispetto delle regole anche da parte dell’azienda.

Quello che si può dire senza tema di smentita è che Campobasso prima era (molto) più bella perché erano diversi i comportamenti, pubblici e privati; quello dei rifiuti smaltiti ‘a casaccio’ è solo uno dei simboli rappresentativi del degrado, anche morale’ che caratterizza il capoluogo di regione da alcuni anni.

Stefano Manocchio

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