Bregantini: “Giubiliamo, perdoniamo e amiamo”. Duemila fedeli intorno alla Porta Santa per vivere il Giubileo della Misericordia

Con l’apertura della Porta Santa nella  Cattedrale di San Giovanni in Laterano , le circa tremila cattedrali cattoliche del mondo hanno aperto ieri, 13 dicembre,  le loro porte. Nel mondo le diocesi sono 2898 e se si fa una media di tre porte per diocesi si arriva a quasi 10 mila, ha detto Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana,  in una conferenza stampa sul giubileo.  “Inizia il tempo del grande Perdono. La porta è simbolo di rinnovamento, grazia e preghiera. E’ il giubileo della misericordia… l’impegno ad accogliere, testimoniare un amore che va oltre la giustizia, un amore che non conosce confini” come ha detto Papa Francesco nella sua cattedra di San Giovanni in Laterano.
Una veglia diocesana   di preparazione e preghiera   organizzata dalle aggregazioni laicali a carattere culturale, storico e spirituale, sabato 12 dicembre, ha preceduto la solenne apertura della Porta Santa nella cattedrale di Campobasso.  L’ arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. mons.  GianCarlo Bregantini nella piena condivisione del clero diocesano ha inteso valorizzare un quadro artistico del 1592 conservato nella sede della Provincia di Campobasso. Il simbolo del Giubileo diocesano è infatti la tela di Giammaria Felice che   ritrae la storica pacificazione – “Giubileo del Perdono” –  tra Crociati e Trinitari avvenuta nel 1587, per intercessione di fra Girolamo   da Sorbo.  Il Segno in preparazione  all’ apertura della Porta Santa della Misericordia è stato l’unzione delle mani  con  l’olio di Bergamotto. “È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste”.

Il rito di apertura della Porta della Misericordia nella Cattedrale è stato preceduto da una processione formata da chierici ministranti, laici, religiose provenienti dalle sei Foranie della diocesi, rappresentanza di ospiti   e immigrati   della Casa degli Angeli (dormitorio e mensa caritas), giunti da vari continenti, i diaconi, i concelebranti, i penitenzieri, i canonici, l’Arcivescovo e suo seguito e dalle massime Istituzioni locali e regionali. A partire dalla chiesa di   Santa Maria della Croce, nel centro storico di Campobasso, il corteo si è snodato lungo le principali arterie della città fino a raggiungere   piazza Prefettura dove una folla di fedeli ha atteso, trepidante il corteo presieduto dal vescovo per l’inizio del rito di apertura della Porta Santa.  In processione è stato portato il crocifisso di epoca medievale conservato nella chiesa di santa Maria di Loreto a Santo Stefano. A rendere solenne l’attesa dei circa 2000 fedeli giunti anche in pullman,  il suono delle trombe-  gli Ottoni del conservatorio “Perosi”- che hanno  annunciato e accompagnato armonicamente il corteo fino all’ingresso della Cattedrale dove un silenzio  mistico e avvolgente ha preparato al gesto  dell’apertura della Porta Santa. Dopo aver letto le letture e pronunciato le parole come da rituale, un suono ben scandito di sette squilli di trombe ha preparato il gesto simbolico e suggestivo dell’apertura. Con tre colpi   del suo pastorale sulla porta centrale di bronzo della Cattedrale, l’arcivescovo Bregantini che ha indossato il piviale color rosaceo,  ha aperto spingendo con le due mani la porta mentre all’interno due ostiari hanno provveduto ad aprire completamente la Porta. Un muto silenzio, emozione tanta, il vescovo in ginocchio, sulla soglia, per alcuni minuti in una storica scena che ha coinvolto i circa duemila fedeli che hanno invaso la cattedrale. Tutti, coralmente con un applauso prima e   seguito   da un orante silenzio successivo, hanno elevato il grido di giubilo per questo evento voluto da papa Francesco per rinnovare la “grazia e la preghiera”. “Luminoso è il cammino! ha esclamato il vescovo  nell’omelia della Solenne Celebrazione Eucaristica. Ma la frase che è arrivata al cuore di tutti, anche attraverso le antenne mediatiche è la frase, quasi uno slogan” Si dimentica perché si perdona.  “Il mio cuore riconcilia la mia casa, la mia parrocchia e la mia città . Dal cuore riconciliato la città diventa di Misericordia e   il cuore diventa di Pace. La Misericordia è profezia di un mondo nuovo ha soggiunto il Presule ricordando l’espressione di papa Francesco in  Molise  il 5 luglio 2014 per concludere dopo un’accurata lectio sull’ attualizzazione del messaggio della Misericordia dentro le 14 “tappe” delle opere di misericordia corporali e spirituali.  “Vorrei porte sempre aperte – ha concluso il vescovo-  come la casa degli Angeli papa Francesco  – dormitorio- , la porta del carcere, le porte delle scuole perché crescano  il dialogo e la  cultura.  La domenica vorrei invece che fossero chiuse o regolamentati i centri commerciali e i Pub serali. Chiese e luoghi di cultura aperti   lungo la notte. Infine – ha detto Bregantini –  sulla nullità del matrimonio vorrei fosse aperta la porta verso un iter di   Semplicità brevità è gratuita, come ha detto il Papa . Porte sempre aperte per compiere meraviglie sempre più grandi: giubiliamo perdoniamo e amiamo .

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