Bando impugnato dai precari Asrem, la replica del Comitato Infermieri che Lottano

Il Comitato, nato per difendere la procedura di mobilità per infermieri indetta dall’ASREM interviene in merito alle dichiarazioni del legale dei “precari” dell’ASREM su impugnativa del Bando mobilità e ritiene di dover controbattere quanto segue:1. Si continua a sottolineare che i colleghi che aspirano alla stabilizzazione avrebbero il merito di aver garantito, in questa Regione i Livelli Essenziali di Assistenza e quindi sarebbero, per alcuni versi, da premiare;
2. Si afferma che noi che partecipiamo al bando di mobilità siamo “già regolarmente assunti, a tempo indeterminato, presso altre aziende sanitarie” e quindi, come dire, degli incontentabili che pretendono pure di lavorare in casa loro.Ebbene a nostro avviso, questi colleghi non hanno salvato un bel niente, se non il loro stipendio, al calduccio di casa e che hanno, semplicemente, svolto, un ottimo lavoro, né migliore e né peggiore di quello che noi abbiamo svolto in altre Regioni.

Detto questo ci sentiamo di riconoscere in questi nostri colleghi un innegabile spirito eroico che li ha spinti, per anni, per colpa di una classe politica che li obbligava a continui rinnovi, contro la loro volontà, senza mai dare ad altri la possibilità di partecipare ad un bando, che fosse a tempo determinato o indeterminato, a sostenere, coraggiosi la causa della “salute” dei molisani rinunciando, gli stoici, a partecipare a qualsivoglia Concorso Pubblico, che superando la concorrenza di, appena, 4/5000 concorrenti per volta, gli avrebbe, agevolmente concesso la possibilità di liberarsi di questo fardello e di fare i ragazzini viziati, con il posto fisso e, bellamente, in giro per l’Italia, a godersi due case (da mantenere), macchine nuove ogni due anni (fuse) e km e km di spensierate scorrazzate in autostrada.

Noi, invece, e qui ci facciamo seri, quei 4/5000 concorrenti li abbiamo superati, e più di una volta, ed è per questo che siamo “già regolarmente assunti, a tempo indeterminato, presso altre ASL, e quei km li stiamo facendo e quelle due case le stiamo mantenendo. Molti di noi i precari, in Molise, non li hanno potuti fare, anche volendo, perché ci sono loro, gli eroi, che quei posti li tengono occupati da anni. Quando noi abbiamo scelto di fare i concorsi, lasciando questa Regione, lo abbiamo fatto perché fermamente convinti del principio secondo il quale chi vuole avere l’onore, ma anche l’onere, di lavorare a tempo indeterminato per una Pubblica Amministrazione, deve dimostrare di meritarlo più di altri, si chiama meritocrazia. E quindi, abbiamo forse sbagliato a partire? Saremmo dovuti restare, anche no, con genitori e nonni, a firmare contratti a tempo determinato e a lamentarcene senza mai fare nulla per cambiare le cose? o sbagliamo ora che tornando potremmo e vorremmo mettere a disposizione, di colleghi e pazienti, tutte le competenze avanzate che abbiamo acquisito lavorando per Aziende Sanitarie di regioni che rappresentano la più alta eccellenza nella sanità nazionale? E precisiamo, infine, che noi, a differenza dei nostri colleghi contrattisti, non stiamo chiedendo di annullare il bando per la stabilizzazione affinchè si svolga soltanto la mobilità, stiamo difendendo la, legittima, scelta dell’ASREM di dividere le assunzioni tra gli uni e gli altri; questione di stile.

Comitato INFERMIERI CHE LOTTANO

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