Aumento dei contagiati, D’Alessandro striglia Gravina chiedendo regole certe ed interventi

Nelle ultime ore, a Campobasso, non si parla di altro mentre si diffondono allarmismi e preoccupazioni. Il trend positivo degli ultimi giorni ha subito una inaspettata inversione ed inevitabilmente il dito viene puntato contro il vertice di palazzo San Giorgio, Roberto Gravina, e la sua maggioranza. In particolare, la consigliera comunale Maria Domenica D’Alessandro, esponente della Lega, ribadisce il proprio sdegno. “Quante volte, gentile Sindaco – ha sottolineato – le abbiamo chiesto di intraprendere un dialogo immediato con la Provincia, con la Regione e con tutte le altre istituzioni e con l’opposizione intera, nominando anche dei rappresentanti delle minoranze che potessero partecipare in modo diretto e contribuire ad adottare un piano di misure per la gestione dell’emergenza e per la riapertura. Ma Lei ha ritenuto di poter fare da solo, dritto e sicuro per la sua strada, pronto a tacitare chiunque la richiamasse alla scrupolosità”. La consigliera D’Alessandro si sofferma sulla questione dell’assembramento della comunità rom che si è verificato pochi giorni fa presso il Cimitero di Campobasso, senza che venisse rispettata alcuna forma di sicurezza, con oltre 15 parenti (numero massimo previsto dall’ordinanza del Governo nazionale) del defunto presente. Gli stessi si sarebbero, poi, più volte radunati anche in altre occasioni violando le misure restrittive imposte. Eppure, nessun intervento diretto da parte dell’amministrazione comunale. Tutto mentre i cittadini si stanno impegnando nel rispettare le regole, stanno affrontando enormi sacrifici e mantengono il distanziamento sociale. Tutto mentre alcune attività commerciali non riapriranno più dopo la lunga forzata chiusura. Tutto mentre professionisti ed imprese non possono contare su aiuti economici concreti e tanti lavoratori rischiano di restare a casa “La nostra indignazione – continua l’esponente della Lega – parte proprio da questi sacrifici, che adesso potrebbero vedersi annullati per non aver applicato il principio di cautela. Leggiamo che lei, signor sindaco, non si sente responsabile di quello che sta accadendo! Vorremmo ricordarle che, in quanto presidente della Protezione civile Locale, lei non poteva non sapere, pertanto è direttamente responsabile. Avrebbe dovuto evitare quanto accaduto! Perché avrebbe dovuto far rispettare le indicazioni del Governo centrale, che non lasciavano dubbi in proposito, perché semmai avrebbe dovuto applicare misure più restrittive, perché forse non avrebbe dovuto sottovalutare il pericolo. A questo punto, in modo determinato e incisivo, bisogna adottare tutte le precauzioni necessarie al fine di non mettere inutilmente a rischio cittadini e lavoratori, per non vedere vanificati gli sforzi che noi tutti abbiamo fatto, limitando le nostre attività e le nostre abitudini quotidiane, per il bene e la salute di tutti. La superficialità, adesso, ci esporrebbe ad una crisi sanitaria ed economica, da cui la nostra Regione potrebbe uscire distrutta. Intanto, serve pensare bene alle riaperture, calibrandole e tenendo conto di fragilità e potenzialità del nostro territorio. Servono regole certe e non idee confuse e altalenanti. Quanto poi ai tamponi da effettuare, sarebbe il caso di farli a tutti coloro che torneranno a lavorare e agli operatori del mondo sanitario”

Commenti Facebook