Adolescenti e pandemia: oltre la metà ha sperimentato disagi psico-fisici. Ora parliamo noi : la voce degli adolescenti molisani

Indagine rivolta direttamente a ragazzi dai 14 ai 19 anni o attraverso le scuole con cui Cittadinanzattiva Molise collabora.

Sfiduciati e provati dalla pandemia, ma ricchi di proposte e richieste, anche pressanti, alle istituzioni politiche e alla scuola per “riprendersi il futuro”. Quel futuro che oggi vedono così minaccioso

Agli studenti sono state poste alcune domande aperte riguardanti le seguenti tematiche:

  1. proposte e richieste al Governo;
  2. proposte e richieste alla scuola
  3. come vedono il futuro e come si vedono.

1. PROPOSTE E RICHIESTE AL GOVERNO 

Alla domanda su “cosa vorresti che facesse il Governo per i ragazzi e le ragazze della tua età?” emergono molte proposte che riguardano un miglioramento del sistema scolastico in termini di maggiori risorse economiche e di investimenti da parte del Governo ma anche con proposte di attività diverse (corsi integrativi, attività all’aperto, gite).

In relazione alle restrizioni della pandemia e alle regole da rispettare alcune risposte dei ragazzi riguardano la necessità di essere ascoltati ed essere presi in considerazione dal Governo rispetto alle scelte intraprese, un Governo che quindi prenda decisioni e direttive conoscendo le necessità, i bisogni e i sogni dei giovani.

Emerge la consapevolezza dei ragazzi rispetto ai rischi e pericoli del virus ma, parallelamente, anche la percezione che non tutte le scelte del Governo siano state fatte considerando i bisogni dei più giovani. Si sottolinea infatti la necessità dei ragazzi di “misure più adeguate alla situazione senza riaperture a caso” piuttosto “creando nuovi spazi in sicurezza” in cui i giovani possano ritrovare la loro socialità. Tale visione sottolinea quindi la necessità di una maggiore riflessione e la ricerca di soluzioni più adeguate anche ai bisogni dei più giovani, con prassi più innovative.

2. PROPOSTE E RICHIESTE ALLA SCUOLA 

Rispetto alle proposte e richieste alla scuola emergono diverse osservazioni riguardanti il miglioramento delle attività scolastiche ed extrascolastiche, come ad esempio l’aumento delle ore dedicate ai laboratori, alla palestra o ad attività all’aria aperta. Parallelamente emerge la necessità di migliorare gli ambienti scolastici e l’organizzazione del sistema stesso favorendo maggiori attività di socializzazione e di orientamento. Contemporaneamente emerge la necessità di rivedere il sistema di valutazione e il metodo di insegnamento, con particolare riguardo all’utilizzo di un sistema di voto diverso che non penalizzi i ragazzi più fragili e una maggiore attenzione ai rapporti docenti-studenti.

In relazione alle misure di contenimento del virus all’interno della scuola, i ragazzi sottolineano la necessità di avere a disposizione misure di sicurezza più idonee come “mettere a disposizione mascherine migliori” o tamponi più rapidi nonché la possibilità di essere vaccinati.

Una tematica molto importante che emerge dalle risposte aperte dei ragazzi è la necessità che il sistema scolastico può e deve fare molto per sostenere i giovani in questa emergenza; una scuola che, quindi, può aiutare i giovani “a superare tutto questo”.

3. COME VEDONO IL FUTURO E COME SI VEDONO

Dalle risposte aperte relative alla visione del futuro emergono perlopiù visioni positive in cui si parla di libertà, di sane relazioni, di esperienze e ricchezza di attività. Ciò dimostrerebbe che nonostante lo stress e la sofferenza di questa pandemia, alcuni giovani riescono comunque a preservare una visione positiva del loro percorso, come protagonisti attivi e artefici del loro futuro.

Emergono ovviamente anche visioni più incerte o negative del futuro in cui viene sottolineata la difficoltà ad immaginare un futuro diverso dal presente. Emerge la sensazione di imprevedibilità e di mancanza di certezze che contornano il futuro con un alone di mistero. Infatti, lo stress e la confusione attuale influiscono sulla visione del futuro, che appare minacciato da ulteriori probabili eventi imprevedibili, sfavorevoli o disastrosi.

Alcuni ragazzi esprimono la loro speranza di ritornare ai ritmi precedenti la pandemia e, soprattutto, descrivono come la situazione attuale influisca anche sulle loro speranze e i loro desideri: “Non riesco a pensare a un futuro sereno se non vivo un presente altrettanto sereno

Le metafore utilizzate nell’immaginare il proprio futuro rimandano sia a visioni positive che negative. Nelle metafore maggiormente negative troviamo riferimenti a stati di sofferenza dovuti al superamento di un lungo e tortuoso percorso “come una lunga riemersione dall’oceano” .In molte comunque emergono la grande fantasia e le enormi risorse che, nonostante tutto, i ragazzi continuano fortunatamente ad avere.

Le testimonianze dei ragazzi esprimono sofferenze e disagi profondi anche perché per 16 mesi si sono sentiti non considerati, silenziati, invisibili. Ora chiedono, attraverso “raccomandazioni” dirette e concrete, di essere ascoltati dalle Istituzioni in merito a tutte le decisioni e ai progetti che verranno messi in opera e di poter contribuire a migliorare il proprio presente e futuro. Dopo aver raccolto bisogni, attese e richieste con questa indagine, ci impegneremo per promuoverle presso le istituzioni perché trovino risposta, e nello stesso tempo metteremo a punto programmi ed iniziative specifiche per far fronte ai problemi non rinviabili da loro evidenziati”, dichiara Jula Papa Segretaria Regionale di Cittadinanzattiva.  “Il primo passo da compiere è quello di trovare modalità consultive per ascoltare i ragazzi, a tutti i livelli”.

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