23 anni dopo San Giuliano/Forte: la scuola come presidio di sicurezza e umanità

Il messaggio della sindaca di Campobasso e vicepresidente Anci con delega al Mezzogiorno e alle Politiche di Coesione
territoriale, Marialuisa Forte, in occasione del 23esimo anniversario del terremoto del Molise.

“Ventitré anni fa, il crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia ci ha lasciato una ferita profonda. Ventisette bambini e la loro maestra persero la vita in un luogo che avrebbe dovuto proteggerli. Da allora, molto è stato fatto. A Campobasso, tutte le scuole comunali sono oggi sicure o lo saranno a breve: costruite secondo le più moderne tecniche antisismiche, sono un esempio concreto di come la prevenzione possa diventare prassi amministrativa.

Ma la sicurezza strutturale, per quanto fondamentale, non basta. Una scuola sicura è anche una scuola che accoglie, che educa, che forma. Investire nell’edilizia scolastica è investire nel futuro, ma è solo una parte del percorso. L’altra parte, altrettanto urgente, è investire nell’istruzione come spazio di crescita emotiva, relazionale e sociale. La scuola è il luogo dove si può parlare di sentimenti, di rispetto, di empatia. Dove si può imparare a stare insieme, a riconoscere le differenze, a costruire relazioni sane. Dove si può fare educazione sentimentale, in modo trasversale e inclusivo, senza che le condizioni economiche o familiari diventino ostacoli.

A differenza della famiglia, dove le esperienze sono diverse e le sensibilità non sempre si incontrano, la scuola ha il compito – e la possibilità – di offrire a tutti gli stessi strumenti per comprendere sé stessi e gli altri. È qui che si può insegnare a gestire le emozioni, a riconoscere la propria fragilità, a costruire fiducia. È qui che si può prevenire non solo il rischio fisico, ma anche quello invisibile dell’isolamento, della violenza, del disagio.

La recente scossa in provincia di Avellino, che ha costretto molti comuni a chiudere le scuole per effettuare sopralluoghi, ci ricorda che la prevenzione non è mai un capitolo chiuso. Ma ci ricorda anche che la scuola deve essere pronta non solo a resistere ai terremoti, ma anche a sostenere le persone. A educare alla cura, alla responsabilità, alla convivenza.

In questo percorso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha rappresentato una grande opportunità. Il PNRR ha destinato 5,2 miliardi di euro a Comuni, Città Metropolitane e Province per la costruzione di asili nido e scuole dell’infanzia, per il potenziamento di mense e palestre scolastiche, per la realizzazione di nuove scuole sicure, inclusive e sostenibili, e per la messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici esistenti. Molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare. Lo confermano i dati del XIII Rapporto di Cittadinanza Attiva, presentato a settembre 2025: 71 crolli registrati tra settembre 2024 e settembre 2025; il 49% degli edifici scolastici costruiti prima del 1976; il 46% delle scuole situate in zone sismiche, ma solo il 4% ha beneficiato di interventi di adeguamento. L’80% delle scuole possiede il Documento di Valutazione dei Rischi, ma 2.292 edifici risultano ancora contaminati da amianto. Solo il 50% è a norma antincendio, e appena
il 41% è accessibile agli studenti con disabilità. La ventilazione è presente solo nel 7,42% degli edifici.

L’indagine civica sugli asili nido, condotta nel marzo 2025, mostra una situazione più incoraggiante: l’88% è in possesso del certificato di
prevenzione incendi, l’80% ha impianti conformi, il 73% è agibile. Il 93% ha effettuato manutenzione ordinaria, il 43% straordinaria, e il 22% è stato costruito secondo normativa sismica. Oggi, nel ricordare San Giuliano di Puglia, non celebriamo solo la memoria. Rinnoviamo un impegno: fare della scuola un luogo sicuro, sì, ma anche umano. Perché è lì che si costruisce il domani”.

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