Al Neuromed un seminario per accelerare le innovazioni in medicina

Quando si parla di attività scientifica non possiamo più sottovalutare il carattere traslazionale della ricerca di base che, per intenderci, è rappresentata da un filo diretto tra il laboratorio e il paziente. In questo discorso entrano non pochi campi di azione che vanno dalla biologia, sempre più presente, all’osservazione clinica, all’etica. Se n’è parlato all’I.R.C.C.S. Neuromed nel corso di un convegno ECM (formazione continua in medicina) dal titolo “Il management dei progetti di ricerca traslazionale. Normativa, modelli di governance e sistemi di valutazione”. Responsabili scientifici Giuseppe Lembo, Professore nella Facoltà di Medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma e Direttore del Dipartimento di Angiocardioneurologia del Neuromed, Giovanni de Gaetano, Responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed.
Un contributo importante, quello dato non solo dal seminario odierno ma dall’intera attività, clinica e scientifica, dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, che fa della ricerca traslazionale la base per arrivare a nuovi approcci terapeutici nel campo delle patologie che colpiscono il sistema nervoso.

“La storia dell’Istituto Neuromed è sempre stata contraddistinta da un grande entusiasmo, apportato soprattutto dai giovani in cui noi crediamo fortemente. – ha detto il Presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa nel presentare il seminario. – abbiamo da subito puntato sulla ricerca traslazionale per i risultati ed i benefici che può apportare ai pazienti che sono in cerca di soluzioni. Purtroppo il nostro Paese vive un momento di forte crisi di identità soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione delle sue risorse, una sorte di invecchiamento non solo demografico ma soprattutto cerebrale. Noi marciamo in senso opposto, siamo tra i primi I.R.C.C.S. di Italia per produzione scientifica e proseguiamo nella nostra attività per dare un ulteriore contributo alla nostra regione e al Paese. Un esempio per tutti: presto partiremo con l’implementazione di una cell factory che porterà Neuromed a nuove e migliori specializzazioni”.

Nell’introdurre il concetto di ricerca traslazionale il professor Giuseppe Lembo ha sottolineato come in tale contesto rientrino numerosi campi di intervento. “Da anni investiamo e lavoriamo in questa direzione  – ha affermato – La ricerca sperimentale, di base, è mirata alla traslazione in clinica così come l’osservazione clinica deve avere un approfondimento nelle scienze di base. Un rapporto bidirezionale che porta vantaggi per la cura dei pazienti. La maggior parte dei farmaci moderni, e in cui riponiamo le maggiori speranze per combattere le malattie che non hanno ancora una terapia efficace, vengono dalla medicina traslazionale, che a sua volta nasce da una osservazione mirata”.

Giovanni de Gaetano, approfondendo il tema dei farmaci anticoagulanti, ha relazionato sul conflitto esistente tra ricerca, marketing ed etica. “l’aspetto positivo in tale ambito è che dopo 50 anni è stata messa in commercio una serie di farmaci anticoagulanti nuovi. Ma le pressioni commerciali e di mercato spesso contrastano, come è successo in questo caso, con i principi genuini della medicina e del benessere dei pazienti, che ha portato ad eventi problematici dal punto di vista etico per cui si è reso indispensabile il Comitato Etico che è intervenuto anche in Molise ed in particolare a Campobasso”.
“ I Comitati Etici sono nati, tutelati dalla nostra giurisprudenza, per verificare se vengono mantenuti i criteri di salvaguardia delle persone arruolate negli studi e se lo studio stesso ha una qualità tecnica sufficiente a produrre dei risultati.  – ha detto Giovanni Capelli, vice presidente del Comitato Etico dell’ASREM. – Un ruolo di garanzia, di verifica dei protocolli sia dal punto di vista della sicurezza che della qualità. Solo un controllo ed una revisione da parte degli esperti può infatti irrobustire il protocollo stesso. Scoprire eventuali falle prima di iniziare la sperimentazione e prima che vengano coinvolti i pazienti è indispensabile”.Il ruolo delle CRO e Good Clinical Practice nello studio dei farmaci e dei dispositivi è stato il tema affrontato dal dottor Antonio Amato, Direttore del Clinical Trial Center del Policlinico Gemelli di Roma.A chiudere l’incontro, l’approfondimento manageriale a cura del dottor Vincenzo Cannone, business development manager dell’IRCCS Neuromed, che ha illustrato le interconnessioni tra ricerca sperimentale e industrializzazione.

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