H2O Sport: la testimonianza di Angelo Testa

Lo sport, soprattutto quello iniziato per gioco, può cambiarti la vita. E’ successo ad Angelo Testa, molisano di Cercemaggiore, che ha dovuto fare da sempre i conti nella sua vita con la disabilità. Lo ha fatto con il sorriso sulle labbra e con la forza di chi vuole arrivare in fondo. Oggi è istruttore di nuoto presso l’H2O Sport ma in passato è stato atleta di grande livello. Oltre a titoli italiani e medaglie, nel suo ricco palmares sportivo figurano partecipazioni alle Olimpiadi di New York nel 1984 (quarto posto nei 50 stile e nei 50 dorso) e l’anno successivo agli Europei di Vienna con tanto di medaglie di bronzo nei 50 stile e nella staffetta 4×50 mista frazione rana ai quali va sommata la quarta piazza nei 50 dorso. Nel tempo ci sono state per lui anche partecipazioni ai campionati italiani (due bronzi a Lignano Sabbiadoro). Domenica Angelo Testa ha portato la sua testimonianza a San Giuliano di Puglia in occasione della giornata dedicata al nuoto per disabili che ha visto protagonisti tanti ragazzi della nostra regione che nel nuoto hanno trovato una svolta, non solo sportiva.“Il nuoto mi ha cambiato la vita – spiega Angelo Testa – prima di entrare in piscina non uscivo neanche di casa. Poi le cose sono cambiate. Ho iniziato per scherzo, nel 1980 con la Don Orione Roma, società alla quale mancava una squadra di nuoto. Abbiamo così creato il gruppo e dato vita ad una bella stagione. L’anno successivo con diversi ragazzi che facevano parte di quel progetto ci siamo spostati a Pescara creando una società nostra. E dall’Abruzzo è partita l’attività vera e propria, quella più importante. Ho ottenuto risultati di spessore, con la partecipazione alle olimpiadi di New York nel 1984 e agli europei di Vienna nel 1985, in entrambi i casi con buoni risultati. Con lavoro e sacrificio sono riuscito a centrare traguardi importanti da atleta – prosegue Testa . e oggi sono a disposizione come istruttore dell’H2O Sport, per chi vuole apprendere i segreti del nuoto e provare a fare strada in questo bellissimo sport. Dico sempre ai ragazzi che è necessario metterci passione e impegno per arrivare in fondo. Solo così è possibile raggiungere dei traguardi importanti. Personalmente nel corso degli anni ho cercato di dare sempre il massimo in allenamento e in gara per ottenere i migliori risultati possibili e devo dire che qualcosa di bono è venuta fuori. Sono anche convinto che per permettere ai ragazzi con disabilità di emergere nel mondo dello sport in generale e del nuoto in particolare, serve l’aiuto di tutti: società, istituzioni, allenatori. Altrimenti anche chi ha delle capacità per arrivare lontano, non riuscirà mai a farlo. Bisogna dare continuità al lavoro che è stato iniziato. Possiamo farlo soltanto remando tutti dalla stessa parte”.

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