Venezia: No Borders’, di Haider Rashid con Elio Germano vince il Premio MigrArti come Miglior Documentario

no borders germanoIl documentario breve No Borders, diretto da Haider Rashid e con Elio Germano, primo film italiano girato in realtà virtuale a 360 gradi, ha vinto il Premio MigrArti come Miglior Documentario alla Mostra del Cinema di Venezia. La giuria, presieduta dal regista Ferzan Özpetek e formata da Enrico Magrelli, critico cinematografico, Mauro Valeri dell’Unar, Paolo Masini del MiBACT e il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha scelto per questa prima edizione del Premio tra le 16 produzioni vincitrici del bando “MigrArti”, promosso e finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il bando è stato ideato quest’anno per la promozione di progetti cinematografici, tra corti, docufiction e documentari che hanno contribuito alla valorizzazione delle culture delle popolazioni immigrate in Italia, nell’ottica dello sviluppo, del confronto e del dialogo interculturale.
Il bando è stato ideato quest’anno per la promozione di progetti cinematografici, tra corti, docufiction e documentari che hanno contribuito alla valorizzazione delle culture delle popolazioni immigrate in Italia, nell’ottica dello sviluppo, del confronto e del dialogo interculturale.
“No Borders” è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia in corso, nell’ambito delle Giornate degli Autori. Girato, tra il “Centro Baobab” di Roma autogestito dai cittadini romani (sgomberato nel dicembre 2015 dalle forze dell’ordine) ed il “No Borders” di Ventimiglia, (sgomberato anche questo di recente), il film usa la realtà virtuale come uno strumento per immergersi nella vita dei centri di accoglienza ed offrire un punto di vista diverso da quello dei media tradizionali grazie all’annullamento delle distanze.
“Elio Germano fa da collante a questo percorso” – dice il regista – “portando il suo sguardo di attore ed attivista, capace di empatizzare con la storia dei migranti e di farli sentire a proprio agio in un dialogo che ci racconta non solo la loro storia, ma anche quella dei Paesi che abbandonano”. Il progetto, prodotto da Radical Plans, Gruppo Cadini e Gold (azienda attiva nel settore del marketing non convenzionale e della moda) ha ricevuto il supporto del bando MigrArti del MiBACT.
La tecnologia usata per “No Borders” infatti permette agli spettatori di empatizzare in modo non banale e superficiale con i migranti. L’autore del progetto Haider Rashid, regista fiorentino di origine irachena, è un italiano di seconda generazione, quella di cui nei nostri telegiornali si parla con tanto allarmismo. Elio Germano, attore di professione, attivista sociale per passione, è il narratore che, andando oltre la propaganda politica di sfruttamento del fenomeno migratorio, ci porta nel mondo di No Borders. Un film che torna a parlare di guerra, della fuga e dell’accoglienza come necessaria conseguenza.
“Il mio percorso personale e professionale mi spinge a lavorare con uno sguardo che tende alla visione di un’Italia del futuro, in cui l’accoglienza fa parte di un percorso verso una multiculturità che da anni aspettiamo,” dichiara Rashid. Haider, regista concentrato sull’aspetto migratorio e meticcio dell’Italia, torna sul tema dopo “Sta per piovere” (2013), il primo film italiano sullo ius soli.
( cinemaitaliano.info)

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