Rassegna musicale in vinile da Pulp. Il prossimo 4 novembre fari puntati sugli Smiths

Non sono poi numerose le band che nella storia del rock siano riuscite a incarnare sino in fondo la complessità di una specifica epoca culturale e storica, facendosi carico delle sue incertezze di carattere politico e sociale, creando, attraverso il tessuto delle proprie canzoni, un megafono per l’urlo di un’intera generazione rimasta senza voce o, forse, senza più nemmeno la voglia di continuare a parlare. Per quanto riguarda gli anni Ottanta, la figura dominante e “paradigmatica” è stata senza dubbio quella degli Smiths.
TAKE ME OUT TONIGHT :
Take me out tonight , Take me anywhere, I don’t care, I don’t care, I don’t care
There Is a Light That Never Goes Out è la canzone degli Smiths con cui abbiamo deciso di intitolare la nostra serata vinilica. Il nostro viaggio sarà incentrato sugli anni 80, ci avvarremo dell’ascolto di altri gruppi a loro contemporanei come ad es. The Cure, The Clash,Talking heads, New Order etc. etc.
IL VIDEO:
Ad inizio serata verrà proiettato “80”, un parallelo tra le vicende politiche e culturali degli anni 80 con i video e alcune immagini dei gruppi rock campobassani che muovevano i primi passi in quel periodo storico( Mary’s House, Transizione, Pink Plonkers, Uhu Extra etc. etc.)
IL LOOK :
Negli anni 80 a scolpire i capelli o a cotonarli arrivarono dall’Inghilterra dei parrucchieri che a Campobasso fecero la loro fortuna, grazie alla moda che importarono dal Regno Unito. Il 4 novembre da Pulp ci penserà lo staff di LADYMAN COIFFEUR che durante la serata realizzerà gratuitamente acconciature in puro stile 80.
Brevi cenni sugli Smiths
Morrisey :
Steven Patrick Morrissey nasce il 22 maggio 1959 da una coppia di immigrati irlandesi di modeste origini, residenti a Hulme, nella periferia meridionale di Manchester. Dopo un’infanzia serena, in seguito alla separazione dei genitori conduce un’esistenza sempre più solitaria e ritirata. Parallelamente matura in lui la progressiva scoperta di un amore fortissimo per la letteratura, in particolare per le opere di Oscar Wilde, nei confronti del quale sviluppa una sorta di vertiginosa identificazione, ma anche per il cinema, soprattutto per le produzioni di alcuni cineasti britannici a cavallo tra le fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta che con i loro spaccati realistici di una società inglese in profonda crisi e fermento, vanno a definire una ben precisa intelaiatura di riferimenti narrativi e figure archetipiche che sapranno nutrire in maniera costante (a tratti quasi ossessiva) le invenzioni poetiche di Morrissey.
IL GRUPPO:
Scelto il nome The Smiths, uno dei cognomi più diffusi nel mondo anglosassone, l’equivalente albionico dei nostri Rossi o Bianchi, quasi a voler rimarcare una precisa volontà di anonima ordinarietà quotidiana, Morrissey cura la parte specificamente letteraria delle liriche, Johnny Marr si occupa invece della parte compositiva, confezionando melodie e tessiture strumentali con cui drappeggiare le immagini sempre più vivide del compagno.

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