Le scale cromatiche di Giorgio De Chirico in esposizione alla Ex Gil

Dopo il successo dell’antologica dedicata lo scorso anno a Gino Marotta, la Fondazione Molise Cultura presenta Giorgio de Chirico, protagonista poliedrico dell’arte moderna. Settanta opere tra dipinti, disegni e grafiche provenienti dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico che è una delle mostre più complete mai realizzate in Italia sulla Neometafisica dell’artista che, a partire dalla prima fondamentale mostra di San Marino del 1995, ha ottenuto grandi riconoscimenti planetari, come, ad esempio, le mostre organizzate dai grandi musei di Parigi, San Paolo del Brasile, Francoforte, Atene, Tokio e New York. L’esposizione Campobassana vuole essere un importante momento di riflessione sugli ultimi dieci anni di lavoro di uno degli indiscussi interpreti della Neometafisica, in cui il pittore riscopre la vena creativa che gli permise di rielaborare e nel frattempo trasformare l’immenso bagaglio iconografico del primo periodo metafisico creando non delle semplici repliche, ma opere di una nuova felicità immaginativa, dove è possibile riscoprire la pittura libera da ogni condizionamento. Il tutto in considerazione che le opere neometafisiche esposte nei saloni della Fondazione sono  frutto di una visione ludica, ironica e lucidissima, in cui si esalta un mondo di immagini e scoperte, di nuovi confini all’insegna della densità filosofica e culturale che ha sempre segnato il  percorso pittorico di De Chirico passando da Nietzsche alla tragedia greca, da Eraclito alla mitologia con una inusitata leggerezza compositiva che nasconde un mondo ancora ricco di segreti da scoprire. In questo modo le opere si legano a un immaginario paesaggio molto vicino all’ambiente storico molisano che passeggia con un’intensità di colori tra antichità e modernità. Cose che ingigantiscono l’archeologia di Pietrabbondante, Venafro, Larino e  Altilia. Siti che tuttora dialogano con gli archeologi, i gladiatori e le rovine per approdare  all’insospettabile modernità del palazzo dell’EX GIL, capolavoro di razionalismo architettonico italiano che in de Chirico trovò una fondamentale fonte d’ispirazione tanto da  influenzare l’ architettura dell’epoca che riecheggia ancora negli ampi spazi dell’edificio cittadino nella cui palestra, ora completamente trasformata,  avrebbero potuto combattere e allenarsi gli atleti e i gladiatori impressi sulle tele. A dare valenza alla personale un convegno internazionale sull’opera del maestro,  laboratori didattici per bambini e ragazzi e visite guidate che accompagneranno il pubblico alla scoperta del mondo di uno dei testimoni più autorevoli della pittura contemporanea.
 Massimo Dalla Torre

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