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La tragedia di Alfieri SAUL, diretta e interpretata da Stefano Sabelli torna in Molise

Per Terra d’arte, dopo i successi e i riconoscimenti in tutt’Italia il SAUL del Teatro del LOTO, interpretato e diretto da Stefano Sabelli torna in Molise, al Teatro Savoia di Campobasso per una serie di recite scolastiche e una DATA SERALE GIOVEDÌ 26, ALLE ORE 21, promosse dalla Fondazione Molise Cultura.
È l’occasione per quanti non hanno ancora visto la bellissima edizione del capolavoro di Vittorio Alfieri di poterlo apprezzare nel Teatro più storico del Molise.

SAUL
Compagnia del Teatro del Loto
Con Stefano Sabelli, Gregorio De Paola, Bianca Mastromonaco, Giulio Rubinelli, Fabrizio Russo, Pasquale Arteritano
scene e regia Stefano Sabelli

A 35 anni dall’ultima edizione allestita su un palcoscenico nazionale – quella di Renzo Giovampietro, del 1980 – la Compagnia del Teatro del LOTO riporta in scena il SAUL di Vittorio Alfieri: la più importante tragedia italiana del ‘700 e probabilmente di tutti i tempi.
In una Galilea metafisica e senza tempo, teatro di antiche e nuove tragedie, su una scenografia lignea, imponente, ispirata all’opera di maestri dell’arte contemporanea italiana, come Ceroli e Marotta, rivive il capolavoro in versi del nostro Teatro, nella messa in scena energica e visionaria e nell’interpretazione di vigorosa e superba verità di Stefano Sabelli, affiancato da una gruppo di eccellenti talenti diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia o formatisi nella Scuola Propedeutica d’Arte Scenica del LOTO.
Esempio straordinario di una drammaturgia pura, ritmica e di perenne modernità, l’opera di Alfieri è costruita intorno a un protagonista di poliedrica ed emozionante complessità.  Attraverso il ritmo impetuoso, incalzante dell’endecasillabo e di una recitazione necessariamente intensa e poderosa, la furia risolutiva di un re sconfitto, ma ancora sopraffatto dall’ansia di affermare la sua potenza, cresce e avvince fino alla catarsi finale.
In questa tragedia, che si consuma nell’arco di una giornata (alba, giorno, tramonto e notte) David e gli altri bellissimi personaggi dell’opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d’ogni umano e contraddittorio sentimento. In tal modo, viene ancor più evidenziata la dolorosa solitudine del vecchio Re d’Israele e quell’ondeggiare tempestoso del suo animo, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all’esplosione della follia e dell’estrema libertà del suo sentire e agire, che lo rende così attuale.

L’opera, in cui Alfieri stesso dichiara d’esservi “di tutto, di tutto assolutamente” e che lui medesimo amava interpretare, oggi più di ieri è ancor più necessaria perché in grado di graffiare l’anima d’ogni pubblico, permettendoci di guardare, al contempo, con lucidità e commozione, dentro le nostre miserie e le nostre grandezze.

In questo allestimento, la musica – con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart, contemporaneo al Bardo di Asti, eseguite dal vivo dall’eccellente Trio dei fratelli Miele – fa da contrappunto agli endecasillabi di Alfieri, esaltandone la potenza epica e lirica, che rimanda a vecchie e nuove diaspore e intifade. Un tessuto musicale, che fa emergere, con grande efficacia, le molteplici verità di un personaggio straordinario e unico nel Teatro italiano. Per complessità, potenza e modernità, il folle Re alfieriano, avverso al clero e che teme il guardarsi dentro, nulla ha da invidiare ai grandi, folli Re shakespeariani.

LA RASSEGNA STAMPA CHE HANNO ACCOLTO IL SAUL DEL LOTO IN TUTTA ITALIA
Natalia Di Stefano – Corriere della Sera 30/06/15:
“Saul, una nave pirata all’arrembaggio del consumismo”. Nell’allestimento energico e visionario della compagnia molisana, in cui si muovono non solo i talenti della Scuola Propedeutica d’Arte Scenica del Libero Opifico Teatrale Occidentale di Ferrazzano ma anche i diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia, la potenza epica e lirica della solitudine di Saul, l’ondeggiare dei suoi stati d’animo tra malinconia e ira, il logorante contrasto coi sacerdoti ortodossi, l’esplosione della furia risolutiva di un re sconfitto ma non rassegnato, la follia e infine la scelta dell’estrema libertà del suicidio sono amplificati dalla musica eseguita dal vivo dal Trio dei fratelli Miele, con partiture Klezmer e il “Requiem” di Mozart. Per un’ora e mezza sospesa nel delirio di un re che Sabelli incastona in una Galilea metafisica e senza tempo, sintetizzata nell’imponente scenografia lignea firmata dallo stesso Sabelli, col fondale di Giovanni Ferroni Tommasi, e ispirata all’arte contemporanea di Ceroli e Marotta.

Marco Rossi – Tribuna Italia 04/07/15:
“La Compagnia del Teatro del Loto porta in scena una bellissima versione del “Saul. Raramente capita oggi d’assistere a spettacoli di sì grande fattura come il capolavoro dal ritmo incalzante in endecasillabi scritto da Vittorio Alfieri nel 1782 portato in scena dall‘attore e regista Stefano Sabelli”

Alessandro Testa – LumsaNews.it 04/07/15:
SAUL, la tragedia di Alfieri torna in scena al Teatro Vascello dopo 35 anni – L’operazione di recupero dopo 35 anni di assenza dai palcoscenici italiani è lodevole e la messa in scena è ben bilanciata. Molto efficace l’allestimento del palcoscenico, con il trono di Israele al centro e tutto intorno una struttura complessa ma povera, tanto esotizzante quanto pratica, che offre la possibilità di entrate/uscite, di piani differenziati ed anche di un punto centrale sopraelevato… In un’ora e mezza assistiamo ai tormenti dell’anziano re, in lotta da tempo con la potente classe sacerdotale… La vicenda si sviluppa in due atti con un efficace crescendo di tensione. Buona la prova offerta dagli attori… Molto belli anche i costumi e le musiche yiddish eseguite dal vivo dal Trio Miele.

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