Fusione Fondazioni Culturali. Da oggi è realtà.

Ci è voluto tempo, forse troppo, prima di vedere ufficializzata la fusione tra le Fondazioni “Teatro Savoia” e “Molise Cultura”. Due soggetti autonomi, gestiti rispettivamente da Provincia di Campobasso e Regione Molise, che vedevano nei loro statuti la mission di progettare, organizzare e promuovere attività di carattere artistico e culturale. Tante le differenze, per carità, ma in linea di massima, osservando da una prospettiva più lunga, era ora che i due soggetti formassero un’unica entità sufficiente per gestire tali azioni. Dopo un iter procedurale piuttosto farraginoso si è arrivati alla fusione attraverso il decreto pubblicato dal Presidente della Giunta Regionale che, prendendo atto della delibera unanime del Consiglio Provinciale (eccezion fatta per il voto contrario di Crema) con cui si dava in gestione il Teatro Savoia alla Regione Molise, è stato pubblicato in via ufficiale. Teatro e personale passano dunque alla gestione della Molise Cultura che avrà in carniere da oggi, oltre che le strutture, anche il personale tecnico che faceva parte dell’organigramma del Teatro Savoia. Cinque unità che da circa tre mesi non percepivano più lo stipendio e che hanno dovuto attendere proprio queste pratiche per vedere sistemata la loro situazione, in un momento in cui ovunque guardi vedi disoccupazione. Epilogo felice, almeno per i dipendenti, da oggi agli ordini della Fondazione Regionale che dovrà lavorare alla programmazione delle stagioni teatrali, musicali e di danza del Savoia, con l’auspicio che si torni a vedere nel prossimo autunno un Teatro pieno di gente. Durante l’incontro di ieri svoltosi proprio nella struttura di Piazza Savoia, congiuntamente è stata espressa soddisfazione da De Matteis e Frattura che all’unisono hanno apprezzato la volontà reciproca di concludere questa azione amministrativa, salvaguardando i livelli occupazionali e facendo si che un tale patrimonio strutturale non venisse disperso. La speranza di tutti è che finalmente le attività culturali possano riprendere a soddisfare un’utenza ormai disaffezionata e che bisognerà andarsi a riprendere casa per casa.

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