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Zuccherificio: perché a pagare sono sempre i più deboli?

zuccherificioNell’Aprile 2012, con l’arrivo del super manager parmense Alfieri, tutti erano convinti che finalmente lo Zuccherificio fosse nelle mani giuste per uscire dalla crisi pesante in cui era stato fatto precipitare dalle precedenti gestioni.Il concordato, la nascita della NewCo, la campagna 2012 chiusa con un utile di 1,6 Milioni di euro sono stati passaggi importanti verso il risanamento della Società.Poi invece l’attività gestionale impostata da Alfieri, sempre indissolubilmente legato al suo prode in campo, Feligini, – con cui i dichiarati contrasti sono stati in realtà sempre apparenti e fedeli ad un preciso copione – , ha marcato negativamente i risultati di bilancio dell’Azienda, come nelle precedenti gestioni.

L’Amministratore ed il Procuratore speciale arrivato dalla Tempogest, entrambi con stipendi da capogiro, consulenze altrettanto onerose affidate dai due manager ad “amici” e ai soci della Tempogest (che casualità??!!), hanno assunto ripetutamente impegni pubblici sulla certezza del pagamento delle barbabietole, l’ultimo nell’ottobre 2013 all’incontro tenuto presso la “Vida” di Termoli. Tali impegni sono stati poi rinnegati per mancanza di copertura dovuta ad una situazione finanziaria la cui responsabilità non può che ricadere su di loro, i soloni dell’efficienza e della managerialità gestionale, che ora sono nella impossibilità di riconoscere ai bieticoltori il prezzo precedentemente concordato e minacciano di portare “…i libri in Tribunale”.Se non bastasse, ad aggravare ulteriormente la situazione complessiva, si intravede anche la cassa integrazione per tutti i dipendenti dello stabilimento saccarifero sulla scorta di una richiesta avanzata dalle associazioni bieticole che vogliono spalmare anche sui lavoratori dell’industria l’onere del disavanzo di bilancio.Praticamente una situazione paradossale e drammatica!!!

Gli effetti dei  risultati negativi di bilancio addossati a bieticoltori e ai dipendenti dello zuccherificio mentre le evidenti responsabilità gestionali dell’amministratore Alfieri e del suo procuratore Feligini, entrambi lautamente stipendiati (Alfieri 20.000 € al mese e Feligini 15.000/20.000 € al mese), sembrano essere escluse dal problema.Le associazioni bieticole, statutariamente deputate a sostenere e difendere gli interessi  dei loro bieticoltori associati, ovvero proprio coloro che verrebbero sacrificati sull’altare della “buonissima gestione Alfieri”, invece di richiedere l’assunzione di responsabilità ad Alfieri e Feligini, accettano tutto “supinamente” dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, la loro palese inadeguatezza.Addirittura l’associazione CAST, legata alla Coldiretti, indice una riunione nella sede della Coldiretti di Foggia per mettere in campo una improbabile ipotesi di gestione della stabilimento saccarifero e a tale incontro invita, riconoscendogli implicitamente capacità manageriali condivise,  proprio Feligini, ovvero uno dei fautori dell’impossibilità di pagare ai bieticoltori quanto precedentemente concordato perché, è affermazione di Alfieri, “…altrimenti si portano i libri in Tribunale”.Tutto ciò è davvero  incomprensibile e crediamo superi ogni limite di decenza, di opportunità e di rispetto nei confronti dei bieticoltori.I sindacati e la RSU dello stabilimento purtroppo non sono da meno.

Di fronte alla richiesta formulata ad Alfieri dalle Associazioni di mettere in cassa integrazione tutto il personale dipendente, sono già forti i segnali di rassegnazione ed accettazione che arrivano a tale richiesta, senza che minimamente la RSU chieda ad Alfieri di rispondere personalmente di questa situazione. Tra l’altro è evidente che la eventuale cassa integrazione non comporterà alcun modifica sul risultato di Gestione 2013, in quanto i dipendenti andrebbero in cassa integrazione nei prossimi mesi del corrente anno e perciò in competenza di bilancio 2014.Praticamente sembrerebbero tutti d’accordo!!! Le Associazioni pronti ad accettare la riduzione del prezzo bietole ai bieticoltori (in particolare, rispetto all’anno precedente, sarebbero penalizzati proprio i molisani e i pugliesi, a vantaggio dei marchigiani), la RSU pronta a firmare l’accordo per la cassa integrazione dei dipendenti, mentre Alfieri continua a guadagnare 20.000 € al mese e magari la CAST/Coldiretti grida a gran voce: “FELIGINI SANTO SUBITO!!!”, affidiamogli la gestione dello zuccherificio!!!A pagare sono sempre i più deboli, e purtroppo i deboli sono rappresentati da persone che, di fronte a tali evidenze, dimostrano di aver perso non solo la dignità, ma anche il buon senso.

Vogliamo solo confidare nel Presidente Frattura, forse l’unico che, sin dal suo insediamento, ha manifestato palesemente un atteggiamento molto critico sulla gestione Alfieri, avendone riscontrato subito anomalie e storture.Preso atto dell’allontanamento di Feligini, sostituito dall’ing. Baranello, per espressa volontà del Presidente Frattura, sollecitiamo il Presidente della Regione a prendere sin da subito gli opportuni provvedimenti nei confronti del management dello zuccherificio e che si attivi al più presto per una verifica puntuale in merito all’eventuale sperpero di danaro attuato dagli stessi a vantaggio di loro “amici” e soci. Crediamo che questo sia un atto dovuto e di buon senso alla luce della evidente situazione drammatica che, siamo consapevoli, determinerà un sacrificio per bieticoltori e per dipendenti.
Che non siano solo sempre i più deboli a pagare!!!
Lavoratori dello Zuccherificio

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