“Truffa? Non ci casco”, convegno organizzato dalla SLP CISL e AST CISL Molise

Grande partecipazione al seminario/convegno del 7 giugno dal titolo “TRUFFA? NON CI CASCO!” organizzato dalla SLP CISL e AST CISL Molise presso il Centrum Palace di Campobasso in via Giambattista Vico dove sono stati rilasciati anche gli attestati di partecipazione.

Il problema della falsificazione documentale ha assunto proporzioni e livelli di perfezione tali da rendere doveroso un convegno/seminario per contrastare il fenomeno criminale con conoscenza e capacità tecniche adeguate alle astuzie dei falsari e dei mezzi sempre più sofisticati da essi utilizzati.

È stato questo il tema, come ha spiegato il segretario della CISL Antonio D’Alessandro al convegno TRUFFA? NON CI CASCO…! nella sala del CENTRUM PALACE di Campobasso. Documenti falsi o contraffatti sono in crescita esponenziale ed è proprio in tale ambito che si inquadrano gli interventi presentati dai relatori, che hanno fornito nozioni di carattere normativo e operativo, utili a determinare in fase di controllo l’originalità dei documenti esibiti.

Con l’espressione falso documentale si indica un documento che è stato contraffatto in maniera illegale. Oggi si possono falsificare diverse tipologie di atti, specialmente quelli che attestano la proprietà o le generalità, come ad esempio certificati, titoli di studio e le carte di identità. Abbastanza ricorrenti sono poi i casi della patente di guida, del permesso di soggiorno o del passaporto falsificati. Per poterli riconoscere con precisione servono specifiche competenze. Bisogna considerare che spesso il falso documentale viene posto in essere da organizzazioni malavitose e con tecniche sempre più sofisticate. Con l’avvento tecnologico i metodi per contraffare portano a risultati accurati, tanto da rendere uguale l’atto falso con quello originale.

I relatori, bravissimi, hanno focalizzato l’attenzione anche sul phishing, un genere di truffa telematica che ha l’obiettivo di rubare le informazioni e i dati personali degli internauti. Una delle minacce informatiche più conosciute, ma allo stesso tempo una di quelle in cui continuiamo a cascare troppo spesso. Si tratta del phishing, un genere di truffa telematica che ha l’obiettivo di rubare le informazioni e i dati personali.

Possiamo definire il phishing come una forma di adescamento: il cyber-malintenzionato inganna psicologicamente l’utente, sfruttando le sue paure, e gli sottrae informazioni preziose, come le credenziali bancarie o i documenti d’identità che poi possono essere utilizzati per compiere una serie di azioni illegali, senza che l’interessato ne venga a conoscenza. Per esempio, il criminale ha così l’opportunità di usare il nostro nome e cognome per vendere online della merce inesistente: farsi pagare e poi scomparire, lasciando che siano a nostro carico sia le denunce che il processo per truffa. 

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