Tragedia di Pietracatella. L’intervento della Feneal-Uil.

I lavoratori dell’edilizia, la Feneal, Categoria della UIL che li organizza e li rappresenta, l’intera UIL molisana esprime cordoglio alla famiglia dell’operaio morto quest’oggi a Pietracatella e vicinanza agli altri lavoratori rimasti feriti nel crollo.
È davvero angosciante che per lavorare, in questo Molise dove di lavoro ce n’è sempre troppo poco e dove l’edilizia è praticamente ferma, si debba mettere a repentaglio la salute e in gioco la vita, talvolta perdendola come in questo frangente.
Nel 2014 in Italia sono morti 660 lavoratori, di cui 140 nel solo settore dell’edilizia. Il settore delle costruzioni resta tra quelli più colpiti non solo dagli incidenti, 20% del totale, ma anche dal fenomeno delle malattie professionali che negli ultimi anni sono aumentate del 50%. Oltre al dramma, il fenomeno comporta anche un costo sociale diretto ed indiretto insostenibile, pari ad oltre 50 miliardi di euro.
Questo è un vero dramma sociale ed una macchia per l’intero mondo del lavoro su cui si deve intervenire con urgenza.
Sarà ora la magistratura ad indagare e appurare come i fatti si sono svolti. Ma il sindacato da tempo denuncia la riduzione dei controlli, che la crisi che sta attraversando il settore ha favorito: nel’arco dell’ultimo quinquennio le imprese sottoposte a ispezione sono calate di oltre il 27 %. Ma in tutta l’edilizia, anche quella molisana, è assai diffuso il lavoro nero e irregolare, quindi non sicuro.
Solo qualche mese fa, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, i Sindacati dell’edilizia si sono rivolte alle più alte Autorità dello Stato avanzando alcune concrete proposte per garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori del settore: la costituzione della Patente a punti, perché imprenditori edili non ci si improvvisa, uno strumento importante per la selezione ed il sistema di qualificazione delle imprese ed il suo inserimento nel sistema degli appalti; reali vantaggi in fase di gara, soprattutto per lavori pubblici, per quelle imprese che dimostrino di essere regolari e sicure e adottino il sistema di certificazione; rafforzamento del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, ed utilizzo di questo strumento anche per le verifiche di congruità; contrasto dei fenomeni elusivi consentiti da un abuso degli strumenti di flessibilità del lavoro, come le false partite Iva, ed esclusione dal settore edile di ogni eventuale estensione dell’utilizzo dei voucher; applicazione del contratto dell’edilizia a tutti quelli che lavorano in un cantiere (ben il 70% degli operai impiegati in edilizia ha contratti diversi, scelti per risparmiare sui costi); rafforzamento della prevenzione attraverso maggiore formazione ed aumento dei controlli nei luoghi di lavoro.
Ma per un’edilizia che salvaguardi la salute e la dignità dei lavoratori occorre agire sulla materia degli appalti: deve essere previsto un fortissimo ridimensionamento del numero dei subappalti (che favoriscono, fra l’altro, le infiltrazioni delle mafie nel settore) e delle stazioni appaltanti; occorre passare alla scelta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in sostituzione del “massimo ribasso”; recepimento nei capitolati d’appalto degli accordi e dei protocolli sottoscritti con le parti sociali in tema di tutela del lavoro e della sicurezza.
Ma il Sindacato vuole anche modificare la legge Fornero sull’età pensionabile: molti incidenti nei cantieri coinvolgono lavoratori ultra 60enni, è semplicemente impensabile che a quell’età si possa ancora lavorare sulle impalcature.
Ora è il momento del cordoglio. Al raccoglimento deve, però, seguire l’impegno di tutti per affermare, anche nell’edilizia, il valore della vita e del lavoro dando, ognuno per la propria parte, un contributo significativo ed un sostegno a questi temi e per il raggiungimento di questi obiettivi.

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