Tra forza e solitudine, Adele Rodogna racconta le donne molisane ai tempi della grande migrazione

La famiglia come la conosciamo ora non è certo frutto di un caso. È la forma che la storia le ha dato, soprattutto attraverso la vita delle donne, della loro forza ma anche della profonda solitudine che ha scandito i momenti più critici della storia. Come siamo arrivati fin qui lo racconta Adele Rodogna, docente di Italiano e storia, specializzata in Antropologia culturale e beni demologici presso l’Università del Molise.

Nel suo libro Le solitudini delle donne molisane ai tempi della prima grande migrazione l’autrice ripercorre i cambiamenti che si sono manifestati nella famiglia molisana tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, nel quadro del balzo migratorio dell’epoca. Sulla base dell’analisi e dell’interpretazione dei fascicoli penali, il libro ricostruisce il fenomeno delle “vedove bianche”, con la conseguente evoluzione dei rapporti tra i generi, all’interno di diverse fisionomie di sviluppo: la struttura della famiglia, la distribuzione della ricchezza tra produzione-riproduzione della forza lavoro, partenze migratorie, conflittualità e gerarchie sessuali.

L’autrice incontrerà il pubblico venerdì 25 maggio, alle ore 18.30, nella suggestiva cornice del Museo dei Misteri in Via Trento Campobasso.
Con lei anche Fiorenza Taricone, docente di Storia delle dottrine politiche e Pensiero Poitico e Questione femminile all’Università degli Studi di Cassino di cui è stata Presidente del Comitato Pari Opportunità ed oggi è presidente del CUG (comitato unico di garanzia). Sin dagli inizi della sua ricerca ha approfondito l’evoluzione dei diritti civili e politici, in particolare l’associazionismo politico.

L’appuntamento, promosso e organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica di Brunella Santoli, viene proposto nell’ambito degli eventi in programma per il Corpus Domini 2018.

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