Storia e memoria/ tavola rotonda al castello di Macchia d’Isernia in ricordo di Gerardo Marotta

Il rapporto che intratteniamo con la nostra memoria – rileva Hannah Arendt – fonda il significato della storia. Due parole chiave, storia e memoria, sulle quali tanto è stato scritto, evocatrici di passioni, ricordi, riflessioni e vicende personali. Storia & Memoria è anche il titolo dell’appuntamento di Domenica 20 Maggio 2018, alle 15.00 al Castello di Macchia d’Isernia, una tavola rotonda che vedrà la presenza di studiosi a tutto campo, storici, filosofi, psicologi, esperti di Letteratura, Architettura, Comunicazione, Genealogia, per celebrare il ventennale della prima visita al maniero di Gerardo Marotta, scomparso nel 2017, avvocato, filosofo, fondatore dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di via Monte di Dio, il cui funerale, a Napoli, è stato seguito dalle più alte cariche dello Stato, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio, e dall’intellighenzia internazionale. Organizzato dall’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Centro Studi Agorà e dal quotidiano internazionale UMDI Un Mondo d’Italiani, Università del Molise Cattedra di Storia Contemporanea, Ippocrates, Servizio Civile Nazionale e Aitef, l’evento pomeridiano all’interno del Molise Noblesse Festival – Movimento per la Grande Bellezza di una piccola Regione”, segue una cerimonia speciale, che si terrà in mattinata, organizzata dall’Istituto Italiano dei Castelli, con l’apposizione di una targa d’onore.
Una tavola rotonda eccezionale, dicevamo, che vedrà gli interventi di: Giorgio Patrizi con “Umanesimo Aragonese“, Giuseppe Pardini con “Il ‘900 e il cambiamento della memoria“, Giulio de Jorio Frisari con “Memoria archeologie e architetture“. Mina Cappussi tratterà di “Storia e memoria: 876 schedati al Casellario Politico Centrale“; Pietro Consiglio parlerà di “Archivi e Memoria“, Giacinto La Notte con “Memorie ecclesiastiche e civili pugliesi“, Jean Paul de Jorio tratterà de “Il Sud e il problema della Memoria“, Alfonso d’Alena di “Memorie familiari e memorie patrie“, Franco Valente intratterrà la tavola rotonda con “Caldora e dintorni“. Infine interverranno Domenico Carriero, con “Memorie in Genealogia”e Valentina Lancellotta, che esporrà la sua tesi di laurea, “Castello di Macchia d’Isernia proposta di conservazione”. Le conclusioni non potevano che essere affidate a Sergio Marotta, figlio di Gerardo e nome di spicco della cultura napoletana.
Il castello di Macchia, vissuto oggi dai proprietari, il conte Giulio de Jorio Frisari che deteniene il titolo di Conte di Bisceglie e Patrizio di San Vincenzo al Volturno, e la contessa Teresa Petrecca, è una fortezza di epoca normanna che, nella prima metà del 1100 fu residenza di Clementina, figlia di Ruggero II il Normanno, re di Sicilia, sposa di Ugone di Molise”. Dimora di diverse famiglie, dagli Angiò ai d’Afflitto, ai baroni Rotondi, acquistato da Giovanni Donato della Marra con il titolo di Conte nel 1564, nel 1748 fu ceduto al barone Nicola d’Alena. Con Celeste d’Alena, il nome della famiglia si è estinto, e il titolo di barone di Macchia, in seguito al matrimonio della baronessa Celeste, è passato alla famiglia Frisari.
“Molise Noblesse Festival – spiega Mina Cappussi – è un progetto di ampio respiro che parte dal messaggio virale che da qualche anno ha portato l’attenzione sul “Molise che non esiste”, utilizzando a vantaggio l’imprevista notorietà data alla regione. Ovvero, il Molise esiste ed è Nobile. Per tradizioni, per storia, per accoglienza, per bellezze naturali, per dignità del suo popolo, discendente dei fieri Sabini. Disveliamo il Mito della nobiltà del Molise e di una Emigrazione riscattata da immagini stereotipate e obsolete. Un brand per la promozione del territorio”. Il Molise può situarsi a pieno titolo nella rete internazionale della Cultura e dei Viaggi tra Storia, Memorie, Arte e Territori sul filo conduttore della nobiltà di una terra che ha un grande potenziale da sviluppare e lo fa con una serie di iniziative volte a costruire una memoria collettiva nel senso dell’appartenenza. Lo facciamo attraverso ricerche ed eventi volti a valorizzare i personaggi storici e i talenti molisani, e a far conoscere i mille volti della regione, i paesi, le chiese, i castelli, le dimore storiche, i luoghi caratteristici, le tradizioni (anche attraverso esperienze sensoriali, percorsi d’arte, concerti, piece teatrale). Il brand “La Grande Bellezza di una piccola Regione” ha iniziato ad attirare l’attenzione internazionale su una immagine suggestiva del Molise che stiamo proponendo per primi agli stessi molisani (ieri l’inaugurazione del Corso di Genealogia a Bojano su Francesco Amatuzio e la conclusione del corso a Sepino su Vincenzo Tiberio) affinché si riapproprino dell’orgoglio dell’appartenenza da veicolare attraverso la comunità molisana all’estero”.
Gerardo Marotta
Avvicinatosi all’Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, in seguito fondò l’associazione Cultura Nuova che diresse fino al 1953 organizzando manifestazioni e conferenze rivolte ai giovani che richiamarono tutte le più grandi personalità della cultura Italiana. Nel 1975, incoraggiato dall’allora Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Enrico Cerulli, da Elena Croce, figlia del celebre filosofo, dal prof. Pietro Piovani e del prof. Giovanni Pugliese Carratelli, fondò a Napoli l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del quale è stato Presidente fino alla morte. All’Istituto, Marotta ha donato la propria biblioteca personale, con una dotazione di oltre 300.000 volumi frutto di trent’anni di appassionata ricerca. Il 25 gennaio 2017 è morto a Napoli all’età di 89 anni a causa dell’aggravamento dei problemi respiratori che lo avevano afflitto dopo un ricovero ospedaliero per una caduta. Tra premi e riconoscimenti il Premio Cimitile nel 1999, la laurea ad honorem in Filosofia dall’Università di Bielefeld, dall’Università Erasmus di Rotterdam, dalla Sorbona di Parigi e dalla Seconda Università di Napoli, e in Pedagogia dall’Università degli Studi di Urbino. Ha ricevuto la Medaglia d’oro per i benemeriti della cultura ed il Diploma d’onore del Parlamento europeo per l’opera svolta in favore della cultura europea. All’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici è stato conferito, nell’aula magna dell’Università di Roma, il Prix International pour la Paix. Jacques Mühlethaler per l’attività svolta a favore della pace fra i popoli.

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