Stefano Sabatini/ Il bilancio di tre anni alla guida della Sea

Stefano Sabatini, uno degli avvocati molisani più noti, ha ricoperto negli ultimi tre anni la carica di presidente della Sea, la società del comune di Campobasso che gestisce numerosi servizi locali, tra cui la raccolta dei rifiuti e lo sgombero neve.

Nonostante i gravosi impegni professionali Sabatini ha gestito con passione e dedizione questo impegno pubblico. Un civil servant che ha posto come suo obiettivo prioritario il miglioramento del servizio al cittadino e non la connessione con la politica, che di solito invece è la cifra degli incarichi pubblici in Italia come nel Molise.

I risultati lo hanno premiato, come lui stesso, dati alla mano, ha illustrato in una conferenza stampa di fine mandato. Una conferenza stampa senza polemiche, com’è nello stile signorile di questo avvocato mite ma determinato e inflessibile, nonostante le ultime, discutibili manovre dell’amministrazione comunale chiaramente immersa nell’imminente campagna elettorale.

Avvocato Sabatini qual’è il bilancio finale di questo mandato alla guida della Sea?

“Abbiamo inteso organizzare una conferenza stampa per tracciare il bilancio di un triennio di attività. Il precedente c.d.a. aveva operato essenzialmente per il risanamento economico della società che, lo voglio ricordare, ha un volume di affari di circa sei milioni di euro l’anno; quindi aveva attuato politiche di rigore e riorganizzazione. Noi abbiamo inteso intraprendere una strada differente, dando maggiore operatività, senza dimenticare gli equilibri di bilancio; un’attività di tipo manageriale, con obiettivi concreti, con la giusta attenzione verso le politiche di buona gestione (per tre anni il bilancio è stato sempre in utile), ma avviando una serie di iniziative concrete. Voglio ricordare l’impegno per la raccolta differenziata dei rifiuti, che adesso interessa 9.000 famiglie e circa 1.000 attività commerciali, ubicate nel centro storico, contrade e quartere CEP e che adesso dovrà estendersi al resto della città. Abbiamo effettuato un censimento dell’utenza e scovato evasori della TARI per circa 250.000 euro; abbiamo firmato convenzioni con consorzi per il riciclo di vari materiali, compreso il legno e ristrutturato il capannone, con la bonifica dell’amianto e ristrutturato anche l’isola ecologica. Ma non solo: abbiamo assunto venti persone con contratto a tempo determinato, perché il decreto Madia non prevedeva quelli a tempo indeterminato e la percentuale della raccolta differenziata è passata dal 12 al 28%, ma salirà ulteriormente con il completamento del Piano per arrivare all’obiettivo del 65% che è raggiungibile sicuramente. Abbiamo acquistato i mastelli per il quartiere CEP, con impegno di spesa di circa 220.000 euro e la voce di costo per il conferimento in discarica è salita di 200.000 euro alla luce dell’aumentato smaltimento di rifiuti. In Italia le partecipate dei Comuni sono passive e la SeA è tra le poche con il bilancio in attivo”

In questi tre anni più volte si è creata differenza di vedute con il Comune di Campobasso, cioè l’ente controllore.
“Le società municipalizzate che funzionano sono quelle evolute, che si sono affrancate dalla politica e dal controllo diretto degli enti pubblici; questo non è capito dalla politica e nello specifico dal Comune di Campobasso e dall’amministrazione Battista, che invece la considera come una longa manus dell’amministrazione stessa. Il Comune non ci riconosce autonomia e questo ha generato attriti: ci ha pagato con sei mesi di ritardo, non ci ha dato una sede adeguata e alla fine abbiamo dvuto acquistarla. I conflitti nascono da questa diversa visione che abbiamo del nostro ruolo; noi abbiamo virtuosità nella gestione dei conti e operatività. Cito ancora degli esempi: abbiamo firmato convenzioni di scuola-lavoro, stipulato accordi con il carcere e centri di accoglienza per l’utilizzo in lavori sociali di carcerati e migranti, stipulato contratti di assunzione per i dipendenti. Il futuro c.d.a. troverà i conti in ordine e nessun problema”.

A proposito della nuova sede, non dimentichiamo le polemiche che l’acquisto ha generato
“La SeA ha chiesto la sede nel 2010 e dopo varie trattative sono state proposte dal Comune situazioni differenti mai concretizzate, quindi non ci hanno dato niente; ad un certo punto hanno detto che avremmo dovuto acquistarla noi. Abbiamo pubblicato un bando esplorativo e pagato per 640 metri quadri la somma di 235.000 auro a cui si aggiungeranno altri 100.000 euro per lavori di leggera ristrutturazione; ma con il risparmio dovuto alle detrazioni d’imposta alla fine il costo specifico sarà di 550 euro a metro quadro. SI tratta, quindi, di un’operazione brillante”

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