Situazione TPL e lotti per Bando di gara, intervengono i sindacati

Apprendiamo dalla stampa di una riunione tenutasi fra le OO.SS. e l’assessore ai trasporti della regione Molise, durante la quale l’assessore ha deciso di come debbano essere le linee guide per il TPL molisano. I sindacati di categoria, cioè coloro che seguono le vicende del TPL, non sono state invitate e nemmeno le confederazioni Cisal e UGL.

A parte l’arbitrarietà di tale anomalo comportamento, come annunciato, l’assessore regionale ha scelto di predisporre il bando di gara per il TPL molisano in due lotti distinti.
I due lotti sarebbero supportati da una convenienza economica, ma, francamente, non riusciamo a distinguere fra una presunta convenienza economica e una probabile convenienza “politica”.

In realtà, premesso che riteniamo anche errati alcuni fattori utilizzati per il calcolo del costo standard e che il lavoro citato non ha definitivamente scelto, ma ha indicato che “ … la scelta debba essere opportunamente studiata e valutata in fase di calcolo di costi standard”, facciamo notare all’assessore trasporti ed all’opinione pubblica che:

· Se la percorrenza ottimale non dovrebbe superare i 4 milioni/km, i lotti dovrebbero essere tre, non due;

· Se la curva dell’economia di scala rileva un minor costo fino a 5,2 mil/km, la differenza di 0,70 €/km, dovrebbe essere calcolata sulla parte eccedente i 5,2 mil/km, quindi € 4,2 mil, non € 7,7 mil (ci sembrano numeri sparati a caso o, forse, proprio per una presunta dimostrazione di non convenienza);

· E’ vero che la maggiore contendibilità di un lotto di minori dimensioni permette la partecipazione a più imprese, ma è anche vero che lo permette anche ad operatori che non hanno le capacità o le competenze per poter crescere e, soprattutto, fornire un servizio più efficiente, come evidenziato anche dagli studiosi che teorizzano la convenienza della ridotta dimensione dei lotti, al contrario di società maggiori. Infatti, anche i teorizzatori delle minori dimensioni dei lotti, non hanno potuto fare a meno di evidenziare che “ … la dimensione e le caratteristiche degli operatori italiani presentano ad oggi oggettivi vincoli dimensionali e di strategie manageriali”, ed ancora “… la capacità di competere e aggiudicarsi gare in contesti legislativi e di mercato eterogenei genera know-how tecnologico, capacità manageriali e competenze legali che rappresentano a loro volta un vantaggio competitivo che si manifesta in competenze operative in mercati di riferimento dissimili, in strutture industriali differenti, in competenze legate alla diversificazione settoriale e in know-how organizzativo”.

· La maggior produzione del servizio nella provincia di Campobasso(77%) risulta antitetica rispetto alla suddivisione di lotti al 50%, con possibili (in realtà scontate) divergenze organizzative fra eventuali due diverse imprese aggiudicatarie;

· Le motivazioni addotte per giustificare la maggiore efficienza delle imprese minori sarebbero, incredibilmente, proprio quelle che andiamo denunciando da tempo, cioè una indiscussa ed immotivata peggior situazione economica e regolamentare dei lavoratori molisani. Infatti, come riportato dallo studio “ …Tali differenze sembrerebbero indicare degli effetti meno accentuati della contrattazione di secondo livello e una maggiore efficienza nella determinazione dei turni di guida da parte delle imprese di minori
dimensioni tali da giustificare la discontinuità evidenziata”.

· In realtà, nel Molise, non c’è nemmeno questa presunta maggiore efficienza delle medie imprese, come abbiamo denunciato con le molteplici note inviate all’assessorato trasporti sull’esagerato costo del trasporto molisano, a confronto di altre regioni, e sulla inefficienza rispetto ad imprese di maggiori dimensioni;

· Una beffa ancora peggiore attenderebbe i lavoratori ed i cittadini molisani, perché il costo standard prevede un onere calcolato sul costo medio nazionale del personale, cioè l’onere maggiore in una impresa di trasporto, definito “ … in funzione di un’indagine condotta sui costi di produzione del servizio di un campione ampio e rappresentativo di imprese pubbliche e private operanti in Italia”. Invece, in realtà, il costo del personale in Molise è inferiore alla media nazionale, di oltre il 20% e, considerando la scarsa rilevanza economica del TPL molisano, il divario assume ancora maggior rilievo. Con lettera del 28/2/18, abbiamo anche dimostrato alla regione che sta pagando il trasporto con un costo del personale maggiorato del 44%.

In definitiva, se il costo standard verrà effettivamente individuato con tali criteri, cioè con un costo del personale esageratamente gonfiato, la collettività si troverà a strapagare un servizio che continuerà ad essere inefficiente, il personale dipendente continuerà ad avere le condizioni peggiori d’Italia e le imprese fruiranno d’illeciti aiuti di stato in violazione del trattato U.E.;

· Analizzando le diverse realtà, anche quelle che hanno condizioni orograficamente simili o peggio del Molise, ci sono bandi di gara, come abbiamo comunicato ufficialmente a tutti gli enti interessati, che prevedono lotti unici sia per una maggiore percorrenza chilometrica sia per quelli che hanno una percorrenza simile, con costi
a base d’asta che non superano € 1,80 al km. Paradossale il caso del lotto Alessandra/Asti (solo la provincia di Alessandria ha oltre 150 comuni classificati montani e la densità per abitante della stessa città è inferiore a quella di Campobasso), nel lotto unico di 12 mil/km è previsto un importo a base d’asta di 20/21 mil, secondo i parametri fatti propri dall’assessore, il bando comporterebbe un maggior costo di € 8.400.000 (€ 0,70 x 12 mil/km), cioè, il 40% (!)in più dell’importo a base d’asta di 21 mil; oppure il caso del bacino di Trani/Andria, in detto caso è stato fatto un calcolo per il lotto unico ed il doppio lotto, con un maggior costo, nel caso del doppio lotto, per i 7.678.133 km, di oltre 1,2 milioni di euro;

· Come se tutto ciò non bastasse, la Cassa Depositi e Prestiti riporta, a pag.39 di un suo studio, che”… la frammentazione rappresenta uno dei principali elementi di debolezza, perché genera inefficienze gestionali ed indebolisce finanziariamente le imprese che non sono in grado di sostenere politiche d’investimento espansive”. Inoltre, l’indagine conoscitiva approvata dalla IX Commissione Permanente (trasporti, poste e
telecomunicazioni) in data 08/4/2014 rileva che, in Italia, i primi tre operatori hanno una quota di mercato del 26%, mentre in Inghilterra è del 55% ed in Francia del 77%.

L’importanza dell’elemento dimensionale delle imprese è confermata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato quando afferma che il peso dei contributi pubblici nel settore è pari ad euro 2,2 per km ed è superiore a quello medio europeo pari ad euro 1,4 per km. In conclusione la Commissione auspica, fra i vari interventi, anche quello relativo alla dimensione ed efficienza delle aziende che erogano il servizio, rileva che le imprese presentano, in media, elevati costi operativi e, corrispondentemente, livelli di efficienza assai bassi, evidenzia la frammentazione e la limitata dimensione delle aziende.

In definitiva, come abbiamo più volte rimarcato, anche con azioni di sciopero dichiarate congiuntamente da tutte le OO.SS. di categoria, non basta dichiarare di voler migliorare il settore del TPL molisano, ci vogliono atti concreti. Ciò che constatiamo, in realtà, è che le scelte ed i fatti vanno esattamente nella direzione opposta, non ultimo il finanziamento per l’acquisto degli autobus che non avviene tramite la Consip (società pubblica che provvede agli acquisti), ma affidata direttamente alle imprese, perpetrando una cattiva abitudine. Non ci sono segnali positivi che c’inducano a cambiare parere, anche perché alcune delle azioni immediate che abbiamo chiesto non sono state attuate, neanche quelle che attengono alla semplice trasparenza amministrativa, doverosa da parte di qualsiasi amministrazione pubblica.

Ad oggi, non siamo nemmeno stati più convocati per il tavolo delle trattative per un contratto di secondo livello, di cui lo stesso assessore si era fatto promotore, e non siamo nemmeno stati più convocati dalla terza commissione trasporti, come ci era stato promesso. Come si vede, non c’è nemmeno un punto di cui essere soddisfatti e non sono senz’altro questi i metodi che dovrebbero attirare il consenso.

FAISA Cisal
UGL

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