Donare i propri organi e tessuti dopo il decesso nelle unita’ di rianimazione degli ospedali, a causa di una lesione irreversibile del cervello o di un prolungato arresto cardiaco, che abbiamo prodotto la totale distruzione delle cellule cerebrali, causando la cosiddetta ” morte encefalica” o stato irreversibile è una pratica poco diffusa ma che, si spera, possa estendersi nel tempo.
Una maggiore diffusione di questa pratica, potrebbe salvare tantissime vite in più quando una si spegne.
E’ vero anche che non tutti sono bene informati su questa possibilità di poter aiutare tante altre persone attraverso la donazione. Ecco il perche’ dell’esigenza di informare, sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica su queste tematiche.
«La giornata è andata bene, abbiamo avuto qualche nuovo iscritto, seppure siano sempre troppo pochi rispetto alle reali necessità. Inoltre in molti si sono avvicinati per avere notizie o chiarimenti sulla donazione degli organi e tessuti, sulla donazione di midollo e di sangue», ha aggiunto il responsabile dell’area Scoph – Salute Pubblica – del Sism Enzo Venga.
Ringraziamenti piu’ sentiti vanno alla facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Universita degli studi del Molise, all’Asrem e agli studenti che hanno reso possibile questa giornata di solidarieta’.