Si è festeggiata il 9 maggio la Festa dell’Europa che celebra la pace e l’unità in Europa

La data coincide con l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman quando nel 1950, in occasione di un discorso a Parigi, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe promosso la pace tra le nazioni del vecchio continente.
La sua ambizione era creare un’istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio. Tale ambizione si tramutò in realtà l’anno dopo con la firma del Trattato di Parigi (18 aprile 1951) che istituiva ufficialmente la CECA, ovvero la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime in un’Europa di sei paesi: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
La CECA fu l’istituzione che precorse la strada del Trattato di Roma, con il quale venne costituita la Comunità Economica Europea, divenuta Unione Europea nel 1992.
La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita dell’Europa comunitaria. Nel 1985 i capi di Stato e di governo, riuniti a Milano, decisero di dedicare il 9 maggio alla Festa dell’Europa: una giornata di informazione, orientamento e discussione sulle tematiche dell’UE, con attività di particolare contenuto culturale ed educativo.
È bene ricordare che quest’anno la Festa dell’Europa si inquadra nelle celebrazioni dei 60 anni della firma dei Trattati di Roma. È stato questo un anno emblematico per l’Unione Europea: se da un lato si è trovata, infatti, a fare i conti non solo con gli strascichi del passato, ma anche ad affrontare una serie di sfide che l’hanno vista sempre più indebolita, divisa e frammentata – pensiamo alle conseguenze della Brexit, al tracollo economico della Grecia, alle ondate migratorie che invadono la sponda europea del mar Mediterraneo, a quei muri che sempre più vorrebbero essere innalzati, ma che per fortuna non riescono ad essere costruiti, alle più disparate velocità economiche, sociali e finanziarie in cui oramai i Paesi membri viaggiano incuranti di mantenere un eguale e comune tabella di marcia -, dall’altro abbiamo potuto vedere la volontà di ripartire, di rinnovare e portare avanti quell’impegno iniziato 60 anni fa e ancora oggi incompleto: la costruzione di un’Europa unita.
E allora buona festa Europa, con l’augurio che tu possa continuare il tuo cammino riacquisendo tutte le forze di cui hai bisogno per combattere i populismi e l’avanzare delle forze nazionaliste.
Dalla tua parte hai l’entusiasmo di chi in te ha sempre creduto: quei giovani che si definiscono prima di tutto europei e poi italiani e che senza di te non riuscirebbero ad immaginarsi perché tu hai occupato qualunque ambito della loro vita quotidiana per le innumerevoli opportunità che riesci ad offrire.
Auguri dalle sezioni isernine del Movimento Federalista Europeo e della Gioventù Federalista Europea.

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