Sanità. Venittelli: i presidi pubblici non vanno né depotenziati né smantellati

venittelli on“Non possiamo che condividere in toto quanto espresso con la mozione sulla sanità dal gruppo consiliare del Pd al comune di Campobasso dai consiglieri Augusto Massa, Antonio Battista e Maurizio D’Anchise. Nel loro documento, che auspichiamo sia approvato all’unanimità dall’assise di Palazzo San Giorgio, viene tracciata quella che dovrebbe essere la linea qualificante della politica in Molise, ossia la riaffermazione sacrosanta dell’ineluttabilità della sanità pubblica.Questo è il concetto ispiratore cardine di qualsiasi riforma si voglia promuovere, perché trae origine dal diritto alla salute costituzionalmente garantito e tutelato”.

L’onorevole del Pd Laura Venittelli accoglie con soddisfazione l’iniziativa assunta dai tre rappresentanti istituzionali democratici.“Pieno sostegno da parte nostra a questa mozione – conclude il deputato molisano – che incarna lo spirito della nostra battaglia a favore del territorio e contro i conflitti d’interesse che rischiano di minare l’anima di centrosinistra dell’attuale governo regionale”.Il parlamentare del Pd ritiene intoccabili i presidi pubblici, che non vanno né depotenziati né smantellati.

“La situazione che si è creata nelle ultime ore all’ospedale Cardarelli di Campobasso – dice l’onorevole Venittelli – delinea come è ormai ridotta la sanità molisana, e purtroppo devo dire che si sta verificando tutto ciò che da tempo ormai vado ripetendo”. Queste la parole usate da Laura Venittelli in merito alla situazione di forte disagio che si è creato nell’ospedale di Campobasso. “Purtroppo continuare a pensa re ancora che la sanità molisana debba essere affidata ai privati, senza che il pubblico faccia la sua parte, in termini di rafforzamento dei servizi e organizzazione sanitaria – dice la Venittelli – significa che si ha poca attenzione per pazienti e utenti della stessa, ribadisco il Piano Sanitario deve essere rivisto nel rapporto tra pubblico e privato guardando anche con attenzione il privato laddove ci può dare qualcosa in più rispetto all’offerta presente nel pubblico. Bisogna, poi, in riferimento agli ospedali, diversificare l’offerta, ma soprattutto renderli efficienti»

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