Sanità molisana: chi è pronto a fare un passo indietro?

Riceviamo e pubblichiamo
Iorio, consigliere regionale, si accorge che sul tema sanità il Molise rischia di non poter affrontare le emergenze. Eppure nella storia della sanità molisana nessuna parte politica , secondo me, può ritagliarsi il ruolo del buono, tutti hanno le loro responsabilità. Responsabilità che i politici condividono con i dirigenti sanitari che hanno impedito razionalizzazioni intelligenti, anzi hanno lavorato per ritagliarsi un piccolo orticello con il rischio che l’unico servizio efficiente la sanità molisana l’ha regalata al prestigio, interesse e alla comodità personale, a volte anche di privati creando copie concorrenziali con il sistema pubblico. Responsabilità che hanno anche i cittadini e la parte politica dei “grandi” centri che hanno letteralmente fagocitato le realtà minori annientandole creando e rafforzando le condizioni di desertificazione di aree più interne e in forte spopolamento, processo che è avvenuto poiché, dicevano, “ non hanno i numeri”. Eppure i “ grandi numeri” si ottengono garantendo la qualità , con un progetto che , seguendo logiche sanitarie e sociali, la garantisce. Qualità che non si ottiene meramente accorpando reparti, il calo dei parti nell’area del Molise Frentano docet. In Emilia Romagna gli ospedali che offrono qualità non necessariamente si trovano nelle grandi città, si veda ad esempio Baggiovara. Ma noi, si sa, non seguiamo i modelli di efficienza. Quindi siamo allo sfascio poiché, anche in campo della sanità, è mancata la politica e la decenza che dovrebbe assicurare qualità alla gente, con la complicità di politici, amministratori locali, dirigenti sanitari, egoismo dei cittadini di ristrette aree geografiche anche se più popolose. Quantifichiamo i soldi che la Regione Molise spende per prestazioni in altre regioni( passività), i costi dei trasferimenti, le prestazioni rimborsate a privati in percentuale rispetto a quelle offerte dalla sanità pubblica e confrontiamo questi dati con quelli delle regioni efficienti , così potremmo avere un punto inziale per impostare in modo ragionevole e equo i servizi sanitari nella nostra terra. Ed esempio invece di sminuire Larino, non sarebbe stato più intelligente rafforzare l’ocultistica che ha un nome che naviga anche oltre i confini regionali?

Nello stesso Ospedale non sarebbe ( stato) meglio, abbandonando ad altri il resto, creare le condizioni di un ospedale regionale “ della Mamma e dei bambini” a servizio della regione e delle aree limitrofe pugliesi e abruzzesi? Nella Provincia di Campobasso, quindi, si dovrebbero concentrare a Larino i reparti di Ostetricia, Neonatologia, Ginecologia, Pediatria, creando le condizioni per la creazione di ambulatori e altri sistemi di assistenza sanitaria per psichiatria infantile, disturbo dell’apprendimento, dell’alimentazione, e per affrontare i problemi che più di altri colpiscono il genere femminile. Per psichiatria si potrebbe addirittura pensare ad uno spostamento a Larino della stessa arricchendola di una sezione staccata infantile. Nell’azione si dovrebbero utilizzare i luminari nei diversi settori, sia quelli già presenti e operanti storicamente in ambito regionale che altri provenienti da altre aree. A me piace l’idea, ma chi è pronto, per la causa di tutti, a fare un passo indietro ?
Marcello Pastorini

Commenti Facebook