Riordino e di semplificazione: passa la proposta di legge con i voti della maggioranza e del Movimento 5 Stelle

“Finalmente abbiamo discusso in aula una delle tante proposte di riordino e di semplificazione che abbiamo proposto all’approvazione di questo Consiglio Regionale. Mi auguro che la velocità con la quale l’Aula stessa potrà esprimersi sulla riorganizzazione istituzionale di questa Regione possa con i fatti dimostrare, nella sostanza, il cambiamento. L’idea di azzerare i Consigli di Amministrazione, l’idea di abbattere notevolmente i passaggi burocratici tra Consiglio, Giunta e agenzia, ente o struttura terza, sono convinto garantiranno una funzionalità diversa degli stessi, nell’interesse dei cittadini. Auspico che i Presidenti delle quattro commissioni, possano velocizzare anche la chiusura della discussione sulle altre proposte di legge (consorzi industriali etc.) perché anche sulle altre, il Consiglio, in tempi rapidi, possa pronunciarsi”. Con queste battute il Presidente della Regione, Paolo Frattura, rispondendo alle dichiarazioni di voto effettuate dai consiglieri Federico e Iorio sulla proposta di legge n.46, di iniziativa della Giunta regionale, concernente la “istituzione dell’Ente Regionale per l’edilizia sociale”, ha chiuso, in pratica, la discussione sull’argomento che riforma gli Istituti Autonomi Case Popolari, prima della votazione finale.
La proposta è stata votata dalla MAGGIORANZA con l’aggiunta dei voti dei consiglieri Manzo e Federico del movimento cinque stelle.Il centrodestra, presente in aula con i consiglieri Iorio e Fusco Perrella, ha votato contro.Si è concluso così, intorno alle ore 15,00 di eiri il cammino della proposta di legge, più volte rinviata dall’aula.C’è stata una discussione abbastanza ampia nel corso dei lavori, sviluppatasi soprattutto nell’esame dei dodici emendamenti presentati da entrambi gli schieramenti.Il Presidente Niro ha aperto la seduta subito dopo la celebrazione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, voluta dalla Commissione regionale per la parità e le pari opportunità, tentasi in mattinata, e immediatamente dopo aver reso delle comunicazioni all’aula tra cui la presentazione di due proposte di legge, una a firma del consigliere Iorio, e l’altra di iniziativa della Giunta. La prima riguardante “Disposizioni in materia di libera professione da parte del personale delle professioni sanitarie non mediche” e la seconda “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 1995, n,1 recante nuove norme per l’attuazione del diritto allo studio universitario”.Il Presidente Niro ha quindi dato la parola al relatore della legge e presidente della prima commissione, Totaro, il quale si è soffermato sul nuovo testo uscito dalla Commissione lo scorso 19 novembre, così come richiesto dall’assemblea.
“Con la proposta di legge n.46 – ha esordito Totaro –si tende a riformare una materia complessa e delicata, di particolare interesse sociale. Il suo impianto iniziale, studiato, approfondito e modificato dall prima commissione, competente per materia, è stato oggetto in quest’Aula di riproposizioni con l’avvenuta produzione di appositi emendamenti che, necessariamente, ne hanno determinato il rinvio all’organo consiliare già richiamato, e dalla mia persona presieduto. Rendo a voi noto che alcuni emendamenti a firma dei colleghi espressione delle minoranze, seppur condivisibili ed apprezzabili nelle finalità, sono stati respinti dal relatore Lattanzio e dai commissari, poiché risultati non organici alla preminente ragione riformatrice che insiste nella proposta di legge in esame”.Il relatore ha poi passato in rassegna le novità contenute nella legge “il testo normativo, nella versione licenziata dalla commissione consiliare, risulta composto da 15 articoli; modificato nel suo impianto ripropone la versione originaria suggerita dalla Giunta, prevedendo come organi dell’Ente, l’Amministratore unico ed il Collegio dei Revisori dei Conti. Si procede alla ristrutturazione dell’Ente Case Popolari modificando in particolare la composizione degli organismi di gestione e si fissando nuovi criteri e modalità di nomina dei loro componenti, garantendo una gestione tecnica più efficiente”.Si è quindi proceduto ad una sospensione dei lavori richiesta dal consigliere Di Pietro e dal consigliere Iorio che ha chiesto anche il tempo necessario per la presentazione degli emendamenti.Alla ripresa è intervenuto il consigliere Iorio che ha aperto la discussione generale e che ha affermato come “questa legge che veniva presentata come una grande riforma si riduce in sostanza ad una modifica riguardante la governance. Meritava una attenzione più rilevante in funzione all’assetto che si vuole dare alla Regione. Annuncio il mio voto contrario”. In sintonia anche l’intervento del consigliere Fusco Perrella “oggi doveva essere un momento importante perché è la prima riforma che viene in questa aula. La proposta oggi è modificata completamente. Poteva essere una riforma scritta a più mani, ma in commissione i nostri emendamenti sono stati bocciati”.
Favorevole alla proposta il consigliere Parpiglia “si al provvedimento che trasforma gli istituti autonomi case popolari di Campobasso e Isernia in un unico ente. Si evitano i doppioni e si tagliano gli sprechi”.Favorevole anche il consigliere Manzo del movimento cinque stelle “condividiamo la proposta nel suo insieme perché snellisce gli organi”.Di “snellezza e corposità” , riferite alla legge, ha parlato l’assessore al ramo, Pierpaolo Nagni.“Abbiamo fatto un buon lavoro, raccogliendo molti spunti che sono emersi dal dibattito. Abbiamo snellito il management e non intaccata la funzionalità”.Si è proceduto, poi, con l’esame dei singoli emendamenti. Tra i più dibattuti quello della nuova sede dell’Eres, che il consigliere Iorio avrebbe voluto ad Isernia. L’emendamento è stato bocciato. Approvato invece quello del consigliere Totaro che dispone che “l’Eres è articolato in strutture territoriali, aventi sede nella città di Campobasso e Isernia ed in eventuali presidi operativi che vengono istituiti con il regolamento di organizzazione dell’Ente”. Dibattuto anche l’emendamento sulla retribuzione dell’Amministratore unico dell’Eres, proposto dal vice presidente Petraroia (ritirato dal movimento cinque stelle uno proprio), che sarà equiparata ad un Dirigente d’area della Regione Molise.Bocciato un altro emendamento dell’ex governatore Iorio, tendente a far trasferire alle Province le funzioni degli Istituti Autonomi Case Popolari.Insomma vanno in pensione gli Istituti Autonomi Case Popolari. Sarà l’Eres, così come si legge nel quinto comma dell’articolo uno della legge “a soddisfare prioritariamente le esigenze abitative dei nuclei familiari che si trovano in condizioni socio-economiche svantaggiate”.Subito dopo la votazione finale che, come detto, ha riversato sulla proposta i voti favorevoli della maggioranza e dei consiglieri del movimento cinque stelle, e quelli contrari degli unici rappresentanti del centrodestra presenti in aula, Iorio e Fusco Perrella, il Presidente Niro ha chiuso i lavori dando appuntamento a martedi prossimo, due dicembre alle ore 9,30.

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