Gaetano Scardocchia è l’uomo, la voce, la forma del giornalismo che incide sul potere, quando opera nel segno di un’indagine critica rivolta alla scoperta della verità. Quando guarda alla notizia come fatto da comprendere oltre la facciata riferibile. Al di là degli errori che pur possono essere commessi in corso d’opera.Fu Gaetano Scardocchia, il nostro Scardocchia, assieme a Pansa, a pubblicare articoli scottanti che portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Repubblica con lo scandalo Loocked.Un molisano, Scardocchia, con l’arte dell’inchiesta. Quella seria, severa, supportata da studi, carte, analisi, ricostruzioni e valutazioni.Scardocchia è l’emblema della contrapposizione sana stampa–potere. Quella che ci evidenzia la differenza tra l’indagine giornalistica e il dossieraggio-killeraggio. Che segna la differenza tra superficialità, persecuzione e sberleffo. Quella che non ha nulla a che fare con l’incensamento, tramutabile all’occorrenza in ingiuria, a meri scopi ricattatori. Scardocchia è la contrapposizione informazione-politica, o meglio, informazione-apparati, che ci rammenta e insegna il distacco necessario che deve esserci sempre tra i poteri dello Stato, poteri nei quali nella sua piena e ferma autonomia rientra la stampa.Questo è per noi, oggi e domani, Gaetano Scardocchia”.Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, per le celebrazioni del ventennale della scomparsa di Gaetano Scardocchia, organizzate dall’Assostampa Molise con il Comune di Campobasso.