Il “padrone” delle Poste è uno Stato fortemente indebitato e quindi alla ricerca disperata di risorse per far fronte alle emergenze del paese. Per queste ragioni si è parlato, ciclicamente, della vendita del Bancoposta o della vendita del patrimonio immobiliare di Poste o,
cosa ancor più pericolosa discussa dal governo a dicembre, della vendita di Poste Vita.
Tutti sappiamo, anche noi contadini, che qualunque di quelle tre scelte avrebbero decretato la morte di Poste Italiane che riesce a sopravvivere solo grazie alla sua unicità e alla sua sussidiarietà incrociata tra i diversi settori dell’azienda. Tutto il resto è da bar dello sport!
Anche noi critichiamo severamente alcune passate privatizzazioni che hanno regalato ad “amici degli amici” aziende importanti come Telecom e quindi seguiamo con attenzione le scelte dell’Esecutivo.
Il decreto del Governo va nella giusta direzione per alcuni buoni e semplici
motivi:
1) Viene messa sul mercato una quota di minoranza di Poste Italiane indivisa;
2) Le quote vengono offerte ai risparmiatori oltre che agli investitori istituzionali;
3) Una quota (noi insistiamo per il 5%) viene offerta ai dipendenti postali;L’operazione è solo agli inizi e durerà alcuni mesi durante i quali, siamo certi, il sindacato avrà un ruolo importante nella discussione.
La nostra posizione è che le quote vadano distribuite ad una platea la più ampia possibile per evitare pericolose concentrazioni di quote a pochi soggetti.
Le quote importanti offerte ai dipendenti postali debbono essere gratuite e indivise in modo tale che anche i lavoratori-azionisti (e non i sindacati) possano esprimere la loro rappresentanza negli organi societari al pari degli altri azionisti e partecipare agli utili
d’impresa. Così funziona in altri paesi ed è questa la strada che indica l’Unione Europea per aprire le aziende alla democrazia economica.
Noi faremo la nostra parte per difendere, come sempre, Poste Italiane e la sua unicità a garanzia della difesa dei posti di lavoro dei 140 mila dipendenti della più grande azienda del paese.
Il Segretario Regionale Molise
Antonio D’Alessandro