L’attivazione del Tavolo di coordinamento di fatto consentirà la reale applicazione della normativa e una serie di azioni necessarie e parallele come, ad esempio, la promozione di attività di sensibilizzazione presso gli istituti scolastici ed universitari (superata in questi mesi da iniziative sporadiche, autonome e non riconducibili in alcun modo alle competenze riconosciute ai soggetti coinvolti dalla legge), l’attivazione del Telefono Rosa, del “Codice Rosa” per gli interventi sanitari e la creazione di centri antiviolenza e delle “case dei diritti” destinati all’accoglienza e al sostegno alle vittime.
Il tema è troppo delicato ed importante, come è evidente: nella stessa missiva, abbiamo chiesto ed ottenuto dall’assessore Petraroia – che ha prontamente attivato le procedure di sua competenza – la definizione di un apposito capitolo di bilancio che contempli fondi propri e fondi nazionali destinati all’istituzione dei centri antiviolenza.