Presentato al MIUR, il progetto B-Future Notte Europea dei Ricercatori promosso dal Neuromed

Per l’edizione 2019 della Notte dei Ricercatori Neuromed torna la macchina del tempo per eccellenza: la De Lorean del film “Ritorno al futuro”. La Fondazione Neuromed e i suoi partner del progetto “B-Future”, inserito nel grande quadro europeo della Notte dei Ricercatori, nata con il supporto della Commissione Europeanell’ambito delle azioni “Marie Skłodowska-Curie”del programma Horizon 2020, approfondiscono così il concetto di viaggio nel tempo, la traccia che legherà tutti gli eventi in programma a partire da venerdì 20 fino a sabato 28 settembre.

Presentata a Roma nella sede del Ministero della Ricerca, assieme a tutti i progetti italiani che hanno ricevuto il supporto della Commissione Europea, la manifestazione punta a seguire, fedelmente e con spirito innovativo, il concetto fondante della Notte dei Ricercatori Europea: avvicinare i cittadini alla grande avventura della scienza.

Lo scorso anno protagonista della manifestazione targata Neuromed è stato lo sguardo verso il passato: come le idee sviluppatesi nel corso del tempo hanno generato il mondo che oggi abbiamo davanti agli occhi. Il 2019, proprio come farebbe qualsiasi viaggiatore del tempo, decide di guardare il futuro che ci attende. Le idee scientifiche di oggi, anche quelle appena abbozzate, anche le più audaci, potranno disegnare nei prossimi anni un mondo nuovo, affascinante e, soprattutto, sempre più capace di affrontare, prevenire e curare patologie temibili.

È per questo che i ricercatori Neuromed si impegneranno ad incontrare migliaia di persone: i giovani nelle scuole, i cittadini nelle strade e tutti gli ospiti che vorranno entrare nei laboratori di ricerca per incontrare chi sta dedicando la sua vita al futuro.

Due le regioni coinvolte: Molise e Campania. Il 20 settembre a Caserta ci sarà un vero e proprio prologo dell’evento, quando alle ore 18.30 comparirà un “pub scientifico” in piazza Margherita. Il “Pubmed”, gioco di parole che richiama il sistema internazionale di archiviazione dei lavori scientifici, sarà un’area all’interno della quale i ricercatori Neuromed si improvviseranno barman. E la scienza dei fantasiosi cocktail molecolari sarà l’occasione per incontrare i cittadini, parlando liberamente di scienza, del mestiere della ricerca, dei sogni e delle opportunità di carriera. Il tutto accompagnato dalla musica dal vivo della band Howling Mutt.

A partire da Lunedì 23 settembre la manifestazione entrerà nel vivo. I ricercatori Neuromed, in una vera e propria carovana della scienza, andranno nelle scuole del territorio. Per tutta la settimana, giorno dopo giorno, oltre ottomila studenti di 42 scuole delle regioni Molise e Campaniasaranno coinvolti in conferenze, dialoghi e incontri informali. Un gigantesco impegno sul territorio per portare tra le mura scolastiche una macchina del tempo capace di mostrare le idee che stanno plasmando il domani.

Venerdì 27 settembre, il culmine degli eventi in Molise, con l’apertura al pubblico dei laboratori Neuromed per una notte di confronto e dialogo aperto e informale con i ricercatori. Gli esperimenti in corso, i risultati raggiunti, il mestiere difficile e affascinante della scienza non saranno esposti in ordinarie sale conferenze: tutto si svolgerà proprio dove i ricercatori lavorano. Per cogliere l’essenza stessa di questa avventura che diventa mestiere. All’interno del percorso di visita, inoltre, i visitatori troveranno anche aree specifiche realizzate dai partner del progetto B-Future: Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong (Cina), Consorzio Campania Bioscience, Jens Julia, Polo Museale del Molise, Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale “CIRA”, Università degli Studi del Molise.

In questa notte, poi, si invertiranno le parti consuete del dialogo con le Istituzioni: i rappresentanti delle Istituzioni stesse verranno infatti intervistati dai giovani ricercatori e da studenti. In una serie di brevi incontri informali, trasmessi in diretta su maxischermi e su Internet, saranno la scienza, la curiosità e la fantasia a interrogare le autorità politiche e scientifiche italiane ed europee.

Infine la chiusura di questa intensa settimana sarà affidata alla Campania, quando sabato 28 settembre, alle ore 10.30 la Reggia di Caserta ospiterà “Dance Well”, un progetto artistico che vedrà la collaborazione tra i ricercatori Neuromed, l’Associazione Parkinzone e il Centro per la Scena Contemporanea. L’iniziativa avrà come protagonisti i malati di Parkinson, impegnati nella pratica artistica della danza, che gli studi scientifici più recenti hanno mostrato capace di avere effetti positivi sui sintomi e sulla qualità di vita delle persone con Parkinson.

”Vogliamo trasformare l’interesse suscitato l’anno scorso – dice Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed– in entusiasmo e passione. Nel coinvolgere i giovani e le scuole abbiamo avuto un incredibile ritorno di richieste di partecipazione e, non potendo accogliere tutti nei nostri laboratori in così poco tempo, abbiamo deciso di andare noi negli Istituti scolatici. I nostri ricercatori trasformeranno le classi in piccoli laboratori insieme ai ragazzi. Altro elemento di novità di quest’anno – continua Pietracupa – è il coinvolgimento di una Associazione del territorio, Parkinzone, che promuove con persone affette da Malattia di Parkinson attività di musicoterapia e teatro. Queste persone si esibiranno nella Reggia di Caserta a dimostrazione che la ricerca è concreta quando si vive a stretto contatto con i pazienti. Mi piace citare una frase di uno dei ricercatori più amati d’Italia – conclude Pietracupa – che ha cambiato il modo di spiegare la ricerca, Alberto Angela: nel presentare le cose non bisogna essere accademici ma bisogna accorciare le distanze con le persone a cui ci rivolgiamo. Il nostro obiettivo è annullare queste distanze”.

“I cittadini possono e devono interagire con gli scienziati. – commenta il Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed, Giovanni de Gaetano– Possono e devono porre domande, avanzare dubbi. E i cittadini hanno il grande potere di influenzare il cammino delle ricerche future. Ma alla base di tutto deve esserci la consapevolezza, il confronto, la discussione basata sulle prove. Il progetto B-Future racconta la meraviglia, il sudore, la fatica della scienza, ma soprattutto lancia un messaggio: venite con noi a parlare di futuro, lo disegneremo assieme”.

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