Poste/ De Francesco (SLC Cgil): il recapito e questo riordino non lo condividerò mai

Riceviamo e pubblichiamo
Ci sono dei momenti nella vita in cui è necessario dire basta. Ad oggi ho perso il conto di quante firme siano state apposte, nel tempo, per accettare i vari riordini del recapito messi in atto da Poste Italiane.

Il 9 maggio scorso, l’Azienda ha convocato tutte le OO.SS. per presentare l’ennesimo nuovo progetto che interessa la provincia di Campobasso. I rappresentanti aziendali hanno fornito una serie di dati talmente confutabili da essere imbarazzanti (i modd. 44R su tutti). Ho proposto una serie di obiezioni ma non ho ottenuto risposta. L’accordo era blindato perché già firmato a Roma.

Noi avremmo solo dovuto ratificarlo a livello regionale. E qui è necessario un inciso:
OGNI TERRITORIO HA LE PROPRIE PECULIARITA’, SOPRATTUTTO OROGRAFICHE. IL MOLISE PIU’ DI ALTRI. E LE PECULIARITA’ VANNO RISPETTATE, VANNO GESTITE! PER QUESTO MOTIVO ALLE SEGRETERIE REGIONALI DOVREBBERO ESSERE DATI PIU’ POTERI PER MODIFICARE GLI ACCORDI FIRMATI A LIVELLO CENTRALE.

Detto questo, quanto accaduto dopo è semplicemente indecoroso. Indecoroso per l’immagine di un’Azienda che invece vuole proporsi all’esterno come un esempio di integrità e rettitudine. Firme prima apposte, poi ritirate, ancora incontri (con gli altri però, perché CGIL e UIL non hanno partecipato).

Incontri tesi principalmente ad evitare brutte figure a qualcuno e infine ancora le firme, di chi prima diceva di volerle ritirare, nuovamente apposte. Ma davvero qualcuno ci aveva creduto? E poi goffi tentativi per due linee business in più, una Campobasso e una a Termoli. Neppure queste. Davvero uno spettacolo penoso, una presa in giro! Tutto, questa volta si, sulla pelle dei lavoratori. La realtà, purtroppo, è tragica. Il nuovo progetto, che partirà il prossimo 20 maggio, finirà di distruggere la vita dei portalettere e manderà a picco la qualità del servizio.

Si sono accordati per salvare un misero PDD con tre tessere sindacali e hanno condannato un’intera categoria. Provino a chiedere ai titolari di zona applicati nei vari centri cosa ne pensano. Provino a chiederlo ai lavoratori degli ex PDD di Bojano, di Castelmauro, di Riccia, ai portalettere di Campobasso, di Termoli, di Santa Croce Di Magliano. Provino a chiedere cosa pensano di ciò che è stato condiviso!

Era un’occasione per unirsi contro una palese ingiustizia e mettere Poste Italiane alle corde, di fronte alle proprie responsabilità. Invece no. Ripeto: hanno salvato tre lavoratori e hanno condannato un’intera categoria. Ci sono vari modi di fare sindacato. La SLC CGIL Molise lo fa solo per passione, difendendo i diritti di tutti non di pochi. Nessuno percepisce un centesimo e, combattere contro l’Azienda, costa. Comporta anche penalizzazioni professionali ed economiche. Poi ci sono I vigliacchi. C’è chi pensa al proprio utile, chi getta fango sugli altri con esposti anonimi conditi di falsità.

Ma il sottoscritto, anche per il lavoro svolto, conosce troppo bene il recapito e questo riordino non lo condividerà mai. Né si renderà complice dell’ennesimo disastro messo in atto ai danni dei lavoratori e della collettività. ADESSO BASTA!

Luigi De Francesco – Segretario Generale SLC CGIL Molise

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