PENSIONI, ECCO I CONTI: 2.540 EURO IN PIÙ PER ASSEGNI DI 1.500. IL VICE PADOAN: “NON A TUTTI”

Il fronte delle pensioni si fa sempre più caldo: mentre la Uil ricalcola in 2.540 euro la somma da rimborsare a quanti ricevevano 1.500 euro lordi nel 2011, il sottosegretario Zanetti esclude che tale cifra possa essere restituita a tutti gli aventi diritto. 

LA RIVALUTAZIONE Con l’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale una pensione che nel 2011 era di 1500 euro lordi, appena superiore alle 3 volte il minimo, avrà una rivalutazione di circa 85 euro al mese e 2.540 euro circa come rimborso per i due anni di blocco 2012 e 2013 e per gli effetti che questi hanno avuto sul 2014. È uno studio della Uil a quantificare il ‘danno’ economico subito dai pensionati con assegni superiori a tre volte il minimo per effetto del blocco delle rivalutazioni deciso dalla legge Fornero. Una sentenza che il sindacato, come spiega il segretario confederale Domenico Proietti, chiede venga rispettata:«il Governo applichi subito la sentenza a tutti i pensionati ristabilendo equità e giustizia. La disponibilità di reddito per milioni di pensionati sarà anche un contributo importante alla ripresa dei consumi interni e quindi un sostegno alla ripresa della crescita e delle attività produttive con beneficio per l’occupazione», spiega. 
ZANETTI: “IMPENSABILE RIMBORSARE TUTTI” «Il governo è al lavoro ma è impensabile rimborsare chi ha pensioni fino a sei-otto volte la minima, dopo che con il contributivo i giovani non arriveranno a due-tre volte la minima e abbiamo alzato l’asticella di qualche anno per tutti». Lo ha affermato il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, commentando, a margine di un’iniziativa alla Camera di Scelta civica, la sentenza della Consulta sulla perequazione previdenziale. Dopo aver precisato che le sue affermazioni impegnano solamente sè stesso e Sc di cui è segretario, Zanetti ha aggiunto: «Il Governo deve dirlo forte, escludo che si restituiscano quelle somme dopo i sacrifici che abbiamo chiesto». Il sottosegretario ha infine ricordato che anche la Corte fa riferimento alla «gradualità» dei rimborsi.

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