No al gioco d’azzardo di Stato. Consegnate le firme raccolte dall’IdV

giocoazzarSono state consegnate alla Camera dei deputati le firme raccolte dall’Italia dei Valori per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare finalizzato a dire no al gioco d’azzardo di Stato. “La piaga della  ludopatia  – ha commentato il segretario regionale IdV Molise Cristiano Di Pietro – è sempre più diffusa nel nostro Paese. Ci sono , infatti,  in Italia 900mila persone dipendenti dal gioco. Non possiamo ignorare, inoltre, che il giro d’affari in Italia aumenta con l’aumentare della crisi. Ciò dimostra che è un gioco della disperazione e non un gioco del divertimento e tutto questo, ovviamente  non riguarda soltanto il singolo giocatore – ha continuato Di Pietro –  ma ha un costo enorme per la società e  un’incidenza pesante sulla salute e sulla vita delle famiglie.

L’Italia dei Valori dice no alle slot machine e ai giochi on line. Non è ammissibile che un Paese civile faccia cassa sulle dipendenze, incentivando comportamenti autodistruttivi, come un qualunque biscazziere”.La macchina organizzativa, partita lo scorso agosto, ha portato quindi a termine la prima fase finalizzata a poter spostare la discussione in Parlamento. Come sempre l’Italia dei Valori dimostra di essere impegnata in prima fila a difesa dei cittadini e lo fa anche ora come forza extra parlamentare”. Nel consegnare le firme il segretario nazionale IdV Ignazio Messina e il presidente onorario Antonio Di Pietro hanno chiesto, inoltre, al presidente della Camera di esaminare immediatamente il disegno di legge e di inviarlo alla Commissione Finanze per poterlo trattare al più presto.” Non c’é più tempo da perdere. Il gioco d’azzardo è diventato una droga che crea dipendenza e rovina i cittadini – hanno commentato il segretario nazionale IdV Ignazio Messina e il presidente  Antonio Di Pietro – un circolo vizioso che deve essere spezzato quanto prima. Lo Stato, che dovrebbe avere a cuore anche la salute dei cittadini, non può lucrare sulla loro pelle e traendone vantaggi economici e comportandosi da ricettatore”.

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