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Migranti, il Ministero dell’Interno e la Regione chiriscano la funzionalità dei centri di accoglienza

ass petraroia

Il Prefetto di Isernia con puntualità riscontra una nota indirizzata all’Ordine dei Medici sui rischi connessi alle patologie sanitarie dei migranti e sulle difficoltà operative ad assicurare la profilassi, la presa in carico nel servizio sanitario regionale e la salvaguardia della salute dei profughi, dei rifugiati, degli operatori e delle comunità locali.
In attesa che il Commissario ad Acta risponda all’interpellanza urgente del 12 ottobre su queste delicatissime materie su cui l’Ordine dei Medici di Campobasso aveva espresso perplessità e timori, è opportuno che il Ministero dell’Interno insieme alla Regione Molise chiariscano i numeri complessivi dell’accoglienza umanitaria in strutture emergenziali distinti per comuni e per province al fine di acquisire un quadro di conoscenza sistemica finalizzato ad accertare la qualità e il funzionamento dei centri di accoglienza, il rispetto o meno delle convenzioni firmate con le Prefetture, i tempi di presa in carico del servizio sanitario e in che modo si interviene su patologie gravi e/o contagiose in assenza di schede sanitarie provvisorie assegnate al migrante per ritardi burocratici, l’entità del numero dei profughi e del numero dei protocolli per lavori di pubblica utilità e per attività formative e/o per attività di apprendimento della lingua e/o di inclusione sociale.
È indispensabile chiarire se le strutture di accoglienza sono conformi ai regolamenti SPRAR, se ci sono operatori qualificati abilitati professionalmente, e più in generale se chi gestisce i flussi migratori straordinari risponde ai requisiti e presupposti stabiliti dai protocolli del Ministero dell’Interno.
Il Presidente dell’ANCI Molise non va lasciato solo nella giusta mobilitazione in difesa dei comuni che hanno risposto al bando SPRAR per rifugiati e richiedenti asilo che non possono affrettatamente
essere destinatari anche di flussi emergenziali onde evitare che in comunità troppo piccole si giunga al risultato opposto a quello fissato dell’inclusione e della auspicabile integrazione.
Sui temi della sicurezza pubblica il Ministero dell’Interno deve intervenire nelle aree più esposte per potenziare i controlli ed evitare che in alcune zone della città di Campobasso si possano paventare ipotesi di sfruttamento della prostituzione e/o di utilizzo di stupefacenti.
Meglio intervenire consolidando l’attività di prevenzione e controllo del territorio, evitando che i migranti non siano abbandonati a se stessi per mesi e mesi senza svolgere alcuna attività, e agendo con l’ASREM per accertarsi se la profilassi sanitaria venga effettivamente garantita a tutela dei profughi e degli operatori.
Michele Petraroia

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